La pensione minima è l’importo minimo al di sotto del quale il titolare del trattamento previdenziale ha diritto a ricevere un’integrazione. La soglia minima viene modificata ogni anno in quanto soggetta a rivalutazione, ossia ad un adeguamento al costo della vita. Quindi, chi ha una pensione molto bassa può beneficiare di siffatta integrazione. Passiamo a cercare di chiarire quale sarà l’importo minimo di pensione fissato per quest’anno. L’integrazione potrà essere piena, così da far arrivare alla soglia rappresentante il cosiddetto minimo vitale, oppure parziale. Ciò, a seconda della sussistenza di eventuali altri redditi del beneficiario. Nel 2022, la pensione minima avrà un importo mensile pari a 524,35 euro.
Chi ne ha diritto
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Può accedere alla pensione minima chi ha una pensione soggetta ad un regime retributivo o misto. Pertanto, ragionando al contrario, non ne avranno diritto i cosiddetti contributivi puri. Essi, paradossalmente, sono proprio quelli che rischiano di ricevere una pensione bassa. Dunque, ecco come sarà la pensione minima 2022. Essa continuerà a spettare a chi abbia un’anzianità contributiva antecedente al 1° gennaio 1996, con una pensione inferiore ai 524,35 euro mensili. Inoltre, deve ricorrere la condizione che, in base ai redditi percepiti, rientri nelle seguenti soglie:
- se si tratti di persona sola, deve avere un reddito non superiore a 633,10 euro;
- invece, se trattasi di persona coniugata, è necessario che il reddito complessivo risulti inferiore a 27.266,20 euro.
Questi sono i limiti fissati per il 2022, quindi dal 1° gennaio al 31 dicembre. Si precisa che nel calcolo dei redditi non si tiene conto di quelli esenti da IRPEF e dei trattamenti di fine rapporto. Inoltre, non si tiene conto dei redditi della casa di abitazione, delle competenze arretrate e della pensione da integrare.
Ecco come sarà la pensione minima 2022, quali saranno gli importi, chi potrà accedervi e come richiederla
Per accedere a questo trattamento non è necessario fare domanda. Ciò in quanto sarà l’INPS, una volta accertata la sussistenza dei requisiti, ad assegnarlo in automatico. Nel caso in cui si percepiscano due trattamenti, cioè quello diretto di vecchiaia e quello indiretto di reversibilità, l’integrazione spetta solo su uno dei due. Tuttavia, si ricorda che l’unico onere in capo all’avente diritto è quello di inviare il modello Red, entro i termini previsti. Questo servirà all’INPS per accertare la sussistenza dei requisiti reddituali su descritti.
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