Il pomodoro è uno degli ortaggi estivi più coltivati nei nostri orti. Basta un piccolo pezzetto di terra per ritrovarsi un frutto che è un vero e proprio dono della natura. Tuttavia, spesso capita che quest’ortaggio presenti delle anomalie in superficie. In genere si tratta o della presenza di una colorazione maculata oppure che si formi la cosiddetta punta nera alla sua estremità.
Con riferimento al secondo caso, definito dagli agronomi “marciume apicale”, presentiamo una soluzione facile, biologica e soprattutto molto economica.
Da cosa dipende la formazione della punta nera?
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Le cause che portano alla formazione del marciume apicale sono due.
La prima è collegata alla quantità di acqua che abbiamo apportato al nostro ortaggio. In pratica vuol dire che siamo passati da un eccesso di “senza acqua” a un eccesso di “troppa acqua”. Questo sbalzo di irrigazione crea una disfunzione al ciclo di vita del pomodoro e da qui scaturisce la formazione della punta nera.
Una seconda ragione è invece legata alla carenza di calcio nel terreno, circostanza che adesso analizziamo nel dettaglio. In questo caso particolare, ecco come salvare i pomodori con punta nera senza spendere nemmeno 1 euro.
Come gestire le piante di pomodoro con frutti con la punta nera
I frutti che presentano queste problematiche sono purtroppo da considerare andati. Quindi li stacchiamo subito dalla pianta e li buttiamo magari nel terreno stesso, così diventeranno un concime naturale. Questa operazione va fatta senza indugio, se si tratta di frutti ancora verdi ed acerbi. Anche i pomodori rossi andranno staccati, ma in questo caso potremo asportare con il coltello la parte malata e mangiare il resto.
Ecco come salvare i pomodori con punta nera senza spendere nemmeno 1 euro
Ora dobbiamo rimediare immediatamente alla carenza di calcio nel terreno. Se la situazione è molto grave e non concede tempo, il ricorso al concime liquido è la soluzione più veloce.
Tuttavia, cerchiamo di impiegare solo concimi organici e biologici. Andrebbero evitati infatti quei prodotti che sono il frutto di pura sintesi chimica.
Quindi un buon prodotto biologico, completo e variegato nei nutrienti, calcio incluso, in breve tempo risolverà il problema della punta nera.
Esiste poi un altro stratagemma più casereccio che ricorda le pratiche contadine del passato. L’espediente consiste nel buttare una farina di gusci di uova alla base delle piante. Si tratta di una farina che dovremmo auto-produrci cumulando, e poi tritando finemente, quanti più gusci possibili. Essi sono ricchi di calcio, ossia proprio della sostanza di cui sarebbe carente il nostro terreno.
Potremmo anche chiedere aiuto ad amici e parenti nel non buttare i gusci delle uova che loro consumano e di conservarli per noi. Una volta ridotti in farina saranno il concime perfetto per il nostro orto, a costo zero e super ecologico.
L’unico inconveniente è dato dai tempi di assorbimento più lunghi (rispetto al concime liquido) da parte della pianta.
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