Con la bella stagione, si alza ogni anno il livello di attenzione per quanto riguarda l’arredo e la manutenzione degli spazi verdi.
È vero che al giorno d’oggi attrezzare il giardino in modo economico, sostenibile e suggestivo, è davvero alla portata di tutti, basta un po’ di fantasia e qualche dritta.
Ma quale arredo o decoro può essere più prezioso di un giardino curato e dotato di una strepitosa varietà di specie botaniche?
Per quanto una passeggiata al vivaio sia consigliabile, sia per conoscere le piante che per parlare direttamente con chi le coltiva e può consigliare al meglio, non è sempre necessario acquistarle. L’arte di riprodurre le piante per talea, ovvero prelevando un ramo da una pianta integra, è cosa praticata da secoli.
Attraverso gli innesti poi, l’uomo è riuscito a ibridare una quantità di specie incredibile, dando vita anche a nuovi alimenti oltre che a nuove cultivar.
Dunque ecco come riprodurre le piante a costo zero, con delle tecniche e degli accorgimenti che stanno a cavallo tra la tradizione e qualche ritrovato più tecnico.
È incredibile come sia facile e divertente moltiplicare le piante in questo modo, per poi ottenere dei “pargoli” che con il tempo assumeranno caratteristiche identiche a quelle della pianta madre.
Ecco come riprodurre le piante a costo zero, con i trucchi della nonna e un piccolo aiuto dalla scienza, per un giardino meraviglioso
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La creazione di talee è un arte e le tecniche sono molteplici, dipendono soprattutto dal tipo di pianta che si vuole moltiplicare.
Per alcune piante è sufficiente prelevare una foglia e metterla nell’acqua, dove andrà a sviluppare un apparato radicale che poi verrà interrato con la metà della foglia stessa.
Le piante succulente e quelle da interni sono quelle che in assoluto si prestano meglio a questo metodo. È il caso della Dracena, della Violetta Africana e del Coleus.
I trucchi della nonna
Le nonne sapevano bene, ad esempio, che per ottenere nuove piante di rose, anche a partire da un fiore reciso, è importante saper eseguire alla perfezione i tagli sui nodi.
Il nodo in un ramo è il punto preciso in cui nasce il gambo della foglia. Nella parte inferiore va tagliato diagonalmente, in modo da ampliare il più possibile la superficie dove si svilupperanno le radici. La parte superiore va recisa invece orizzontalmente.
In linea di massima si tende a lasciare la talea così trattata nuda e cruda: si lascia una foglia, in genere, per limitare il minimo il dispendio energetico che la neo piantina investe sullo sviluppo radicale.
È importante ricordarsi di tenere i vasi con le talee interrate all’ombra e di vaporizzarle spesso: hanno un terribile bisogno di umidità. A questo proposito, è bene anche coprirle con della plastica trasparente. Questo crea intorno alla talea un microclima caldo umido che l’aiuta a superare la prima fase critica.
Un aiuto dalla scienza
Per chi volesse una garanzia di successo in più sull’esito finale della creazione di una pianta sana e forte, la scienza viene in aiuto. In questo caso con una piccola dose di ormoni radicanti.
Questi preparati in polvere, lo dice il nome stesso, sono ricchi di sostanze propedeutiche allo sviluppo radicale. Si può intingere la base della talea, in corrispondenza con il taglio diagonale, e poi interrarla. Inoltre la soluzione può anche essere sciolta nell’acqua, le dosi sono indicate sulle confezioni.
C’è chi, quando moltiplica una talea per foglia in acqua, scioglie nel bicchiere un’aspirina, dove la talea deve stare immersa tre ore.
L’acido salicidico contenuto nel farmaco è un ottimo ormone radicante, facilmente reperibile in ogni dimora.
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