Ci prepariamo a onorare al meglio le tavole natalizie. Tra tradizione e innovazione, il pesce è un alimento che difficilmente manca sulle nostre tavole. Tra frutti di mare e molluschi in genere, la scelta al supermercato è ampia. Cozze, vongole, cannolicchi, capesante, ostriche, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Il problema principale tra i banchi del supermercato o in pescheria è capire la freschezza dei prodotti che acquistiamo. Nella maggior parte dei casi, infatti, ci affidiamo alla fiducia di chi ci vende questi prodotti. Dunque, nella corsa alla ricerca del prodotto migliore, ci affidiamo nelle mani della pescheria o del supermercato di fiducia. Spesso accade che diamo per scontato che i prodotti acquistati siano di buona qualità. Al contempo possiamo ritrovarci con un pugno di sabbia tra le mani e con prodotti di qualità dubbia.
Ecco come riconoscere la freschezza di frutti di mare, capesante, vongole e cozze che portiamo sulle nostre tavole
Indice dei contenuti
Dunque, dobbiamo capire come controllare la freschezza di questi pesci, per gustarli al meglio e per non incorrere in cattive sorprese. I frutti di mare si suddividono in due grosse famiglie. I molluschi, che comprendono esemplari senza scheletro interno ed esterno (cozze, vongole, ostriche e capesante). I crostacei caratterizzati da uno scheletro esterno (gamberi, gamberetti, aragoste). Di solito, durante la vendita troviamo i frutti di mare separati dai crostacei e dagli altri pesci. Difatti, i molluschi bivalvi (racchiusi tra 2 conchiglie) necessitano, per la loro sopravvivenza, di temperature di conservazione più alte rispetto ai pesci di altre specie. Quindi li troviamo separati da un vetro o conservati in cassette alimentari idonee.
Ma come facciamo a valutare se i molluschi che stiamo comprando sono freschi?
I 3 sensi
La prima cosa che dobbiamo fare, quando siamo al banco del supermercato, è valutare il modo in cui vengono distribuiti. Solitamente, i frutti di mare sono venduti sempre chiusi in una retina e sono vivi. Difatti, vongole, cozze, e frutti di mare in genere, chiudendo la loro corazza, riescono a rimanere in vita, trattenendo l’acqua.
Dobbiamo poi affidarci ai nostri sensi: alla vista, all’olfatto e all’udito. Con la vista controlliamo se la conchiglia che li racchiude è lucida e se eventualmente il corpo carnoso aderisce ad essa. Con l’olfatto verifichiamo l’odore che fuoriesce dalle retine: non deve essere marcio, ma gradevole. Infine con l’udito, sbattendo la retina, valutiamo il suono al suo interno. Se non ritorna un suono vuoto, vuol dire che c’è acqua e che il mollusco è vivo.
Scegliamo il meglio
Ecco come riconoscere la freschezza di frutti di mare, capesante, vongole e cozze che portiamo sulle nostre tavole. Ovviamente, dobbiamo acquistare i frutti di mare nei supermercati autorizzati, nelle pescherie o da ambulanti in possesso di regolare permesso. Prima dell’acquisto dobbiamo verificare che essi siano regolarmente venduti in retine di nylon, cassette di legno o sottovuoto. Anche se in pescheria possiamo trovarli anche sfusi, poiché provenienti magari da confezioni di grosse dimensioni. In entrambi i casi dobbiamo comunque verificare che essi siano provvisti di regolare etichetta, che ne descriva la zona di provenienza.
Approfondimento