Ecco come, quando e perché l’agopuntura funzionerebbe secondo le ultime prove scientifiche

agopuntura

L’agopuntura è una tecnica di inserimento e manipolazione di aghi sottili in punti specifici del corpo, per finalità terapeutiche. Si ritiene che abbia avuto origine in Cina. Il primo documento conosciuto che descrive in maniera inequivocabile un modello di agopuntura risale al 100 a.C. Si tratta del Huangdi Neijin, un antico trattato sulla salute e la malattia che si dice sia stato scritto dal famoso imperatore cinese Huangdi intorno al 2600 a.C.

Le idee nel libro hanno una base nella filosofia taoista. La chiave per una vita lunga e sana è seguire il Tao, la via naturale dell’universo. La salute e la malattia sono causate da uno squilibrio delle due forze fondamentali, yin e yang, e dall’influenza dei cinque elementi (acqua, fuoco, metallo, legno e terra) sugli organi del corpo.

Nelle ultime decadi l’agopuntura ha acquisito popolarità anche nei paesi occidentali, sebbene la sua valenza scientifica sia stata a più riprese smentita o ridimensionata. In uno studio appena pubblicato però, si dimostra che in alcuni casi l’agopuntura funziona. Nello studio se ne tracciano anche i meccanismi fisiologici. Ecco dunque come, quando e perché l’agopuntura funzionerebbe secondo le ultime prove scientifiche

Il rapporto con la scienza

Non esiste una scienza ufficiale e una scienza non ufficiale. Qualsiasi processo che possa essere studiato attraverso il metodo scientifico è scienza. Non esiste alcuna preclusione a priori verso pratiche non riconosciute, eppure molto utilizzate.

Molti medici che praticano l’agopuntura rifiutano le nozioni legate alla filosofia taoista. Sono stati effettuati numerosi studi randomizzati e controllati e più di 25 revisioni sistematiche e meta-analisi per valutare l’efficacia dell’agopuntura. In alcuni casi, i risultati sono stati contraddittori. In altri casi, per esempio nel trattamento del dolore cronico e dell’infiammazione, l’efficacia della tecnica non è supportata da solide basi scientifiche.

Ecco come, quando e perché l’agopuntura funzionerebbe secondo le ultime prove scientifiche

In un articolo pubblicato pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista Nature (Liu S et al, 2021), i ricercatori hanno evidenziato i meccanismi con cui agisce l’agopuntura.

Hanno utilizzato una versione moderna dell’agopuntura (l’elettroagopuntura) per trattare l’infiammazione.

L’infiammazione è un processo importante che consente all’organismo di difendersi da patogeni o danno tissutale. Tuttavia una volta eliminata la causa scatenante, l’infiammazione dovrebbe regredire. Se questo non avviene, si ha una risposta immunitaria abnorme che può portare alla morte nel 15-30%  dei casi.

Già in un precedente lavoro si è evidenziato come l’elettroagopuntura fosse in grado di ridurre l’infiammazione attraverso il rilascio di dopamina (asse vago-surrene). Ora si è evidenziato che l’elettroagopuntura ha questo effetto stimolando alcune aree dell’arto posteriore, ma non l’addome. La causa di questa differenza risiede in una diversa distribuzione di neuroni tra i due siti. Il sottoinsieme di neuroni che devono essere presenti affinché l’agopuntura possa innescare una risposta antinfiammatoria sono localizzati soprattutto nell’arto posteriore e assenti nell’addome.

In altre parole, è possibile risalire ai parametri dell’agopuntura per avere una risposta efficace (dove stimolare, quanto in profondità bisogna inserire l’ago, quanto forte dovrebbe essere l’intensità).

Si tratta, secondo gli autori, della prima spiegazione neuroanatomica concreta per la selettività e la specificità dei punti terapeutici. I prossimi studi dovranno essere condotti sull’uomo per valutare l’efficacia dell’elettroagopuntura sull’infiammazione.

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