Moltissimi automobilisti sarebbero soddisfatti se potessero contestare le multe comminate per violazione del Codice della Strada. In particolare, tra quelle più salate abbiamo le contravvenzioni per eccesso di velocità. Prova inconfondibile per l’imposizione del loro pagamento sono i rilievi fotografici, che immortalano l’auto usata per commettere la violazione. Sicché, quando la polizia effettua l’accertamento di siffatta trasgressione, si tratta di un accertamento indiretto. Per questo motivo, la prova fotografica da cui risulta la violazione rappresenta una prova necessaria. Tuttavia, non sempre le procedure si eseguono correttamente. Così, è proprio dell’errore dell’ente impositore o dell’autorità che bisogna approfittare. In particolare, c’è un modo per contestare efficacemente siffatti tipi di multe. Si tratta della contestazione basata sull’assenza o irregolarità del rilievo fotografico.
Caso giurisprudenziale in cui si è annullata la multa presa con l’autovelox
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Recentemente, anche la giurisprudenza ha ribadito la necessità della sussistenza del rilievo fotografico ai fini dell’imposizione della sanzione. In particolare, il Giudice di Pace di Latina ha annullato dei verbali impugnati da un automobilista incorso in siffatto tipo di violazione. Il caso è stato deciso con sentenza del 13 aprile 2022. Nell’occasione, il giudice accoglieva il ricorso esperito contro delle multe per eccesso di velocità, accertate mediante autovelox. Ciò in quanto mancava il materiale fotografico documentante le infrazioni, definito dalla Cassazione prova insostituibile della stessa. Pertanto, l’automobilista ricorreva contro detti verbali irrogatigli per violazione dei limiti di velocità, ai sensi dell’art. 142 comma 7 del Codice della Strada.
In definitiva, ecco come potremmo evitare di pagare le multe prese con l’autovelox, ossia proprio seguendo lo stesso percorso motivazionale adottato nel caso di specie dall’automobilista. Egli, infatti, lamentò la carenza di documentazione esibita dall’ente accertatore ed, in particolare, l’assenza di una prova fotografica della violazione.
Ecco come potremmo evitare di pagare le multe prese con l’autovelox, ottenendone l’annullamento mediante il ricorso a questo motivo
A fronte delle suddette argomentazioni, il Giudice di Pace di Latina ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Nel decidere in questo senso, il giudice si è rifatto ad una sentenza della Cassazione, ossia la n. 16713/2003. Essa ha stabilito che l’accertamento sull’eccesso di velocità, compiuto dai pubblici ufficiali, è indiretto. Infatti, esso viene eseguito rifacendosi ad immagini registrate. Ne deriva che la documentazione fotografica è una prova insostituibile della correttezza dell’accertamento. Dimodoché, la sua carenza dimostra non correttezza dell’accertamento. In questi casi, come in quello descritto, pertanto, il ricorso viene accolto e il verbale annullato.
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