L’argomento pensioni minime è dibattuto quasi quanto le misure di pensionamento anticipato che il sistema dovrebbe introdurre nel futuro. Infatti tra i problemi del sistema pensionistico italiano non può essere trascurato quello relativo agli importi delle pensioni minime, che sono piuttosto basse. Ne è un tipico esempio l’assegno sociale, misura che l’INPS eroga a chi è arrivato a 67 anni di età e si trova senza aver maturato il diritto ad una pensione.
In pratica, l’assegno sociale è appannaggio di chi non ha carriere e contributi tali da poter accedere ad una qualsiasi misura previdenziale. L’assegno sociale è una prestazione assistenziale che ha un importo pari a 468,28 al mese per il 2022. Un importo non certo dignitoso e non certo sufficiente per una vita tranquilla. Per questo ci sono alcune misure che consentono di incrementare l’importo della propria prestazione, ma pochi le utilizzano anche perché non ne capiscono il meccanismo.
Contro la povertà anche la pensione di cittadinanza
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Una misura parallela al reddito di cittadinanza è la pensione di cittadinanza. In pratica sarebbe il reddito di cittadinanza esteso anche ai titolari di una pensione al di sotto della soglia della povertà. Va ricordato infatti che il reddito di cittadinanza è una misura che nasce proprio per contrastare situazioni di povertà sia assoluta che non. Il limite di 780 euro imposto al reddito di cittadinanza come cifra massima per un singolo beneficiario è eloquente nello stabilire proprio in 780 euro il limite della soglia della povertà. In altri termini anche chi prende una pensione minima o prende l’assegno sociale può avere diritto ad un’integrazione della pensione grazie ad una specie di sussidio. Si chiama proprio pensione di cittadinanza la misura che fa al caso di chi cerca di incrementare l’importo della propria pensione.
Ecco come portare l’assegno sociale o la pensione minima a 780 euro con un ISEE entro determinati limiti
L’INPS più volte ha specificato che anche l’assegno sociale può essere integrato dalla pensione di cittadinanza. Si tratta di due misure, entrambe assistenziali, ma con le dovute differenze. Infatti l’assegno sociale è probabilmente l’unica prestazione assistenziale erogata dall’INPS, che non prevede un ISEE. Diverso il caso della pensione di cittadinanza, che come per il reddito di cittadinanza prevede un ISEE in corso di validità. Pertanto chi vuole integrare la pensione sociale con quella di cittadinanza deve munirsi di un ISEE in corso di validità. Chi ha un ISEE fino a 9.360 euro può avere diritto alla pensione di cittadinanza. Portando così un assegno sociale da 468 circa al mese, a 780 euro.
I requisiti per l’integrazione con quelle di cittadinanza
Naturalmente oltre che l’assegno sociale la pensione di cittadinanza può andare ad integrare anche le pensioni minime prima citate. In buona sostanza chi ha le condizioni utili a percepire la pensione di cittadinanza può portare a 780 euro al mese anche altre misure previdenziali che come importo sono al di sotto proprio di 780 euro al mese. Oltre al valore dell’ISEE prima indicato, occorre avere un patrimonio immobiliare inferiore a 30.000 euro al netto della casa di abitazione. Poi serve avere un patrimonio mobiliare (soldi in banca su libretti, carte, conti e altri titoli di deposito e risparmio) inferiore a 6.000 per le persone sole (il reddito familiare di un singolo comunque non può essere superiore a 7.560 euro). Ecco come portare l’assegno sociale o la pensione minima a cifre più dignitose, anche se come abbiamo visto, i requisiti sono stringenti.
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