I mesi estivi oltre a rappresentare un periodo di vacanze, sole e mare per tanti contribuenti possono diventare un vero e proprio incubo. Ciò in quanto sono in tanti a dover versare le imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi. In particolare, dovranno versarsi le imposte a titolo di saldo per il 2021, nonché la prima rata d’acconto per il 2022. La prima entro il 30 giugno 2022 e la seconda entro il 30 luglio, che slitta poi al 22 agosto.
Chi non ha la possibilità di pagare in un’unica soluzione, potrà versare le somme dovute in rate mensili, ad eccezione dell’acconto da versare a novembre. Il pagamento rateale dovrà però terminare entro il mese di novembre. Il contribuente non è tenuto a rateizzare tutti gli importi, ma può anche optare per la rateazione solo di alcuni. In applicazione di tale scelta, alle somme andranno applicati gli interessi. Pertanto per le imposte che emergeranno dalla dichiarazione dei redditi, il contribuente potrà scegliere tra il pagamento in un’unica soluzione o mediante la rateizzazione. Questa potrà essere fatta al massimo in sei rate complessive.
Ecco come pagare le tasse senza soldi disponibili subito sul conto corrente
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Tuttavia potrebbe accadere che al contribuente distratto arrivi una cartella di pagamento o prima ancora un invito dall’Agenzia delle Entrate a fornire chiarimenti. Ovvero potrebbe accadere che il Fisco rilevi durante l’attività di controllo una maggiore imposta rispetto a quella indicata nella dichiarazione. In tal caso al contribuente può arrivare una comunicazione in cui sono indicate le maggiori somme dovute con le relative sanzioni o interessi. In altre parole, un avviso di accertamento. Il contribuente in ordine alle somme richieste con le comunicazioni d’irregolarità, qualora non sia nella possibilità di pagare in un’unica soluzione, potrà chiedere la rateizzazione. Se si tratta di somme fino a 5.000 euro, queste potranno essere suddivise fino ad un massimo di 8 rate trimestrali di pari valore. Qualora siano superiori, potranno essere rateizzate fino ad un massimo di 20 rate, trimestrali di uguale importo. Ovviamente saranno dovuti gli interessi pari al 3,5%.
Se arriva la tanto temuta busta verde
Nel caso invece, dovesse pervenire una cartella di pagamento sono previste due tipologie di rateizzazione. In particolare, per somme fino a 120 mila euro il contribuente potrà avere la rateizzazione direttamente online. Ovvero accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, mediante il servizio “Rateizza adesso”. O compilando e inviando il modello R1 a mezzo PEC agli indirizzi indicati nel modulo stesso. Bisognerà semplicemente indicare la temporanea situazione di difficoltà senza fornire alcuna prova. In tal modo il debito sarà rateizzato fino a 6 anni, con un massimo di 72 rate. Nel caso di debiti superiori a 120 mila euro, si dovrà presentare specifica domanda agli indirizzi PEC dedicati. In questo caso però sarà necessario allegare l’ISEE del proprio nucleo familiare e attestare la temporanea situazione di difficoltà.
In caso di accoglimento della domanda, il debito potrà essere rateizzato anche in questo caso fino ad un massimo di 72 rate, per 6 anni. Infine potrà anche essere chiesto un piano straordinario ovvero fino a 120 rate per 10 anni, ma dovrà fornirsi prova di non poter pagare un piano ordinario. Anche in tal caso la domanda dovrà essere inoltrata a mezzo PEC presso gli indirizzi indicati nella domanda di rateizzazione. Una volta ottenuta la rateizzazione sarà molto importante non dimenticare le scadenze per non perdere il beneficio. Insomma, per chi vuole mettersi in regola con il Fisco ecco come pagare le tasse senza soldi e quando si è in difficoltà. Si potrà scegliere tra diverse soluzioni da adottare e dormire così sonni tranquilli.
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