Quando si pensa ai titoli di Stato, l’elemento primo che si considera riguarda il rendimento e/o la cedola nominale. Si tratta di un modo approssimativo di farsi un giudizio su quello che, nei fatti, è anche un prestito verso lo Stato. L’acquisto di un bond presuppone che il risparmiatore sia alla ricerca di un buon rapporto rischio/rendimento per massimizzare il ritorno finale.
In quest’ottica, un altro elemento chiave da considerare riguarda la duration del titolo in questione. Considerato che stiamo ragionando solo su emissioni del Tesoro, tralasciamo in questa sede il cambio e il rischio emittente.
Ecco come guadagnare il 10% in pochi giorni con i titoli di Stato oltre all’interesse della cedola
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In parole molto semplici, la duration esprime quanti anni occorrono alle cedole di un bond per ripagare il capitale iniziale investito. Al crescere della duration residua aumenta notevolmente il rischio di incappare in forti cali dei valori di mercato.
Com’è noto, prezzi e rendimenti dei bond si muovono in maniera inversa. Quando sui mercati si abbattono le vendite, i primi crollano e i secondi salgono.
Nei primi 6 mesi del 2022 abbiamo assistito a una pioggia incessante di vendite di titoli di Stato. La conseguenza più ovvia è stata che i prezzi sono scesi (anche di molto) mentre i rendimenti sono saliti. Tuttavia, si tratta di rendimenti reali negativi se letti alla luce dell’attuale inflazione.
Inoltre va detto che i titoli lunghi offrono interessanti opportunità di guadagno di breve periodo agli investitori con altissima propensione al rischio. Infatti, al crescere della duration di un titolo maggiori saranno i rischi e le opportunità di guadagno.
I titoli lunghi offrono tanti rischi e tante opportunità
Giusto per avere un’idea, prendiamo a riferimento il BTP Green con cedola nominale lorda dell’1,50% (ISIN IT0005438004). Martedì della scorsa settimana il titolo aveva chiuso le contrattazioni a 61,35 centesimi, un prezzo davvero lontanissimo da quello di emissione (100). In sostanza il bond aveva sfiorato il 40% di perdita dopo appena 15 mesi dall’emissione.
Ma questi titoli sono anche quelli pronti a regalare le maggiori soddisfazioni quando muta il vento sui mercati. Non appena la BCE ha comunicato che è allo studio uno scudo d’emergenza sugli spread, gli operatori hanno smesso di vendere. Non sappiamo se si tratti di uno stop temporaneo o no.
Il risultato è stato comunque duplice, misurato sia in termini di rendimenti, diminuiti, che in termini di prezzi di mercato, aumentati. Sempre lo stesso BTP Green, ad esempio, stamane scambia a 67,60 centesimi. Detta diversamente, ecco come guadagnare il 10% in 10 giorni con i titoli di Stato, anzi il 10,18% ad essere precisi.
Due doverose osservazioni in merito a questi titoli di Stato
Tuttavia, è bene precisare due cose. Simili guadagni in poco tempo in conto capitale presuppongono una propensione al rischio elevatissima. Inoltre occorre avere una padronanza e una dimestichezza operativa che va molto aldilà di quella posseduta dell’investitore medio.
In secondo luogo, e più in generale, bisogna sempre ragionare in ottica di lungo periodo. Un presupposto che vale per qualunque tipologia di investimento.
Al pari di tutti i mercati, anche quello dei bond è ciclico. I primi 6 mesi del 2022 sono stati critici e dominati dalle vendite. È probabile che la tempesta non sia ancora passata e che anzi duri ancora per i mesi a venire. Tuttavia, salvo imprevisti (sempre possibili) viene difficile pensare che essa durerà per molti anni.
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