Si chiama SIM swapping ed è un vero e proprio crimine. Le vittime sono in numero sempre crescente e bisogna imparare a riconoscere i segnali e difendersi.
Il fenomeno del SIM swapping è il trasferimento del numero di telefono di un malcapitato su una nuova scheda SIM controllata da dei terzi in malafede. Questi criminali informatici sono chiamati in gergo “hacker”.
L’obiettivo di questa vera e propria frode è accedere a quanti più portali o account della vittima. In questo modo, i pirati informatici avranno vita facile e potranno operare in tranquillità sugli account privati delle persone, compreso sul portale online della banca.
Insomma una tuffa vera e propria. Ecco come gli hacker svuotano il conto corrente facendo queste cose.
Ma esattamente come avviene il SIM swapping?
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È facoltà di ogni utente di un qualsiasi operatore telefonico poter richiedere la sostituzione della propria SIM. È proprio così che operano gli hacker. Facendo questo, i malintenzionati diventano padroni del numero di telefono del malcapitato. Ma a cosa serve avere una SIM con un numero di telefono di un’altra persona?
Accesso a tutti gli account personali
Ovviamente, così facendo, l’hacker avrà accesso a tutti i messaggi che arriveranno sul telefono della vittima, ma non solo. Parecchi servizi informatici, account, o anche lo stesso sportello online di ogni banca, prevede l’autentificazione tramite un SMS inviato sul numero di cellulare.
Cosa vuol dire? Ogni persona che debba accedere ai suoi dati bancari, può farlo confermando la sua identità attraverso un messaggio che la banca stessa invia sul numero di telefono dell’utente. In questo modo molte persone hanno subito dei furti consistenti di denaro, come quello enorme, di addirittura 20mila euro, subito a Forlì e riportato su ForlìToday. Quindi ecco come gli hacker svuotano il conto corrente facendo queste cose.
Il caso emblematico
Il caso emblematico riguarda un furto di 50mila euro. Si parla dei risparmi di una vita intera. La vittima è una coppia a cui questi soldi sono stati sottratti con 4 assegni da 13mila euro l’uno. Le causali scritte sui bonifici? Assurde. Un esempio: “manodopera per orlo pantaloni”. Una storia davvero terribile che ha tolto a questa coppia la serenità e i risparmi di una vita di lavoro. La storia è stata raccontata in modo approfondito dal Fatto Quotidiano.