E’ un momento di incertezza, di grande incertezza. Una domanda quindi, da risparmiatori, sorge spontanea. Quanti soldi tenere sul conto corrente? Soprattutto se dovesse esserci una patrimoniale, come ogni giorno da più parti, tra conferme e smentite a mezza bocca, si sente sempre più ventilare? Ecco come difendere i propri soldi depositati sul conto corrente
Innanzitutto, quanti sono, questi soldi? I propri li conosce ciascun cittadino. Gli italiani, nel loro insieme, hanno 1476 miliardi di euro sui conti correnti. Una bella cifretta. I dati sono gli ultimi disponibili, e sono di Bankitalia, quindi ufficiali, a fine 2018. In 10 anni, dalla Grande Crisi Finanziaria, sono aumentati di 300 miliardi. Siamo diventati un popolo di formiche, noi che siamo accusati, anche in questi giorni, di essere un popolo di esagerate cicale? Macché. L’italiano medio è solo più incerto per il futuro, vista la congiuntura italiana e l’instabilità politica, e ha meno fiducia (a torto o a ragione) nei mercati finanziari.
Una scelta saggia? Per niente.
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E lo abbiamo già detto qui. Una scelta che dimostra solo quanto appena accennato, e la pigrizia mentale di cercare altre alternative a qualcosa che non rende o, come per i conti deposito, rende al massimo l’1% dai 12 mesi in sù (max 18). E solo se però non si toccano per quel dato periodo. Sennò sono dolori. Ah, e da quell’1% ricordatevi di levarci l’inflazione (oggi allo 0,7%), quindi rimane un misero 0,3%. E la poco simpatica inflazione, ogni anno, di quel denaro, ne manda in fumo, letteralmente, almeno 20 miliardi. Sarebbe un motivo più che valido per investire quei soldi e cercare di farlo fruttare. Invece niente. Gli italiani preferiscono farsi mangiare i soldi dall’inflazione che fare qualcosa per proteggerli. Non è un caso, infatti, che solo il 27% degli abitanti del Bel Paese sappia dare una definizione corretta di inflazione. E si vede da come gestiscono il loro denaro, purtroppo. Quindi…
Come difendere i propri soldi depositati sul conto corrente?
La prima cosa da fare è investirli. Sennò, inevitabilmente, come ricordato sopra, si perderanno poco a poco. Anche i sunnominati conti deposito andrebbero bene, con il loro misero rendimento. Qualsiasi cosa è meglio di un conto corrente, che tra tasse, inflazione e spese, si mangia i nostri sudati risparmi. Ma quanto investire? La domanda è mal posta. E’ meglio riformularla. Quanto tenere sul conto corrente in liquidità? Gli esperti sono divisi, come accade su qualsiasi argomento. Ma una media delle loro opinioni è categorica nell’affermare che non bisogna lasciare sul conto corrente che, al massimo, il 30% della propria liquidità. E che è molto meglio se questa percentuale arrivasse massimo al 10%.
Ancora qualche numero.
Ogni 1000 euro lasciati sul conto corrente, se l’andamento dei prezzi al consumo resterà in linea con quello degli ultimi decenni, questi diventeranno 900 euro tra 10 anni. E addirittura 720 tra 20, con perdite comprese quindi tra il 10% e il 28%. Come difendere, quindi, i propri soldi depositati sul conto corrente? Cosa fare per proteggerli da questa perdita di valore? Come investirli?
L’unica risposta logica è di farsi consigliare da un consulente d’investimento, un professionista abilitato e certificato. Un professionista che, a seguito di un colloquio con voi e con la compilazione di un apposito questionario, sappia dirvi quanto siete disposti a fare per non farvi consumare i vostri risparmi dalla vostra paura. Di più, anzi. Quanto siete disposti a rischiare, realmente, dati alla mano, per farli fruttare nell’unico modo in cui possono farlo. Ossia, investendoli in maniera differenziata ed a lungo termine.