Mancano meno di 3 mesi alla fine della parentesi Quota 100. Nonostante ciò, il Governo non ha ancora sciolto la riserva sulla riforma delle pensioni. Le problematiche sul tappeto riguardano sia le risorse, che il tipo di riforme da attuare. Di certo, ci saranno alcuni lavoratori a cui dare la priorità per l’uscita anticipata dal lavoro. Tra questi rientrano, certamente, quelli che svolgono mansioni gravose e hanno maturato 36 anni di contributi e 63 di età. Per questa categoria, la lista si è allungata. Quindi, anche in questo caso, l’esigenza di un intervento normativo si fa sentire. Inoltre, anche per questi lavoratori, si avvicina la scadenza dell’APE Sociale, che avverrà il 1° gennaio 2022. Al riguardo, l’intenzione del Governo è quella di rafforzare e prorogare la misura. A parte, però, questa categoria specifica, vediamo, quale sarà la flessibilità in uscita nei casi ordinari. Ecco, quindi, che viene in gioco la questione su come andare in pensione a 62 o 63 anni con il Fondo Flessibilità. Il Governo, infatti, sta pensando con difficoltà al post Quota 100.
Vediamo come.
Ecco come andare in pensione a 62 o 63 anni con il Fondo Flessibilità
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L’idea sulla pensione anticipata dal lavoro nei casi ordinari, è il ricorso al Fondo Flessibilità. Tuttavia, l’abbandono di Quota 100, recherà con sé un accesso alla pensione anticipata, fortemente selettiva. Essa consentirà di accedere al trattamento pensionistico a 62 o a 63 anni ma solo in presenza di determinate condizioni. Dovrebbe trattarsi di un percorso riservato a pochi e, naturalmente, invalidante sul piano economico. In particolare, le condizioni dovrebbero essere pressappoco le seguenti:
1) la pensione anticipata avverrà solo favore di determinate categorie di persone e settori;
2) prevederà un abbattimento dell’assegno pensionistico per ogni anno di anticipo. Questa sarebbe la soluzione sul tappeto per cercare di rendere sostenibile la riforma sul piano economico. Inoltre, verrà introdotto un Fondo per la Flessibilità in uscita.
In conclusione
Sembra evidente che uno dei maggiori problemi sottesi alla riforma delle pensioni, è quello delle risorse disponibili. Quindi, si sta tendendo a tirare la cinghia il più possibile. Tuttavia, non è detta l’ultima parola, in quanto vi saranno certamente altre proposte fino all’approvazione della Legge di Bilancio. Al momento, sul tappeto abbiamo l’APE Sociale rafforzato e l’introduzione del Fondo Nazionale per la flessibilità in uscita.