Magari non era la misura che molti speravano di trovare nella Legge di Bilancio. O magari non è la tanto agognata riforma delle pensioni. Ma la Quota 103 che il Governo Meloni ha introdotto, non è uno strumento completamente negativo. La misura ormai è praticamente definitiva visto che anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la manovra. Ed è proprio nella manovra finanziaria e nel suo pacchetto pensioni che c’è questa particolare nuova misura di pensione anticipata. Molti lavoratori anche se nessuno lo dice, si avvantaggerà di questa nuova formula per lasciare il lavoro. Lavoratori che senza questa misura sarebbero dovuti rimanere al lavoro almeno per un altro paio di anni.
Chi per poco ha perso i treni precedenti
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Potranno andare in pensione già a 62 anni soggetti che fino ad oggi questa opzione non la avevano. Parliamo per esempio di quanti si trovavano ad aver già versato 41 anni di contributi ma non erano alle prese con i lavori gravosi, non erano cargiver, né disoccupati e nemmeno invalidi. O magari quanti non erano precoci perché non avevano mai avuto contributi versati prima dei 19 anni di età. In pratica, la nuova Quota 103 aiuta quanti anche nel 2023 alla Quota 41 per i precoci non possono accedere. Ma dal momento che può essere sfruttata a partire dai 62 anni di età, la misura riporta dentro il perimetro di un pensionamento anticipato perfino alcuni esclusi da Quota 100.
Il ritorno ad una pensione a 62 anni è importante per molti
Per capire bene i vantaggi che una misura come la Quota 103 produce niente di meglio che citare gli esclusi da Quota 100 e Quota 102. Chi non ha potuto sfruttare le due misure per colpa dell’età, adesso a 41 anni di contribuzione versata potrà finalmente entrare in pensione. Per esempio un lavoratore con 61 anni di età e 39 di contributi a fine 2021, non ha potuto centrare la Quota 100 perché doveva arrivare almeno a 62 anni. Nel 2022 questo lavoratore ha raggiunto i 40 anni di contributi ed i 62 anni di età. Ed anche in questo caso niente Quota 102 perché ci volevano 64 anni di età. Dal prossimo gennaio invece ecco che retrocedendo a 62 anni l’età di uscita, una volta completati i 41 anni di contribuzione questi lavoratori potranno finalmente lasciare il lavoro. Ecco perché la Quota 103 aiuta, perchè evita a molti soggetti di dover arrivare a 42 anni e 10 mesi di contribuzione.