Sul reddito di cittadinanza si continua a parlare e a fare ipotesi. La verità è che pesa molto allo Stato, ancorché si sia deciso di farne una riforma strutturale. Sicché, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il suo importo potrebbe diminuire per alcune categorie di persone.
Quindi, la misura sarebbe a rischio per centinaia di tradizionali percettori che non rispettano determinati obblighi. In particolare, sono presi di mira coloro che non garantiscono l’istruzione obbligatoria, fino a 18 anni, dei propri figli.
Il cambiamento di rotta
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Il reddito si è confermato come una misura di contrasto alla povertà più che come strumento per la ricerca del lavoro. Tuttavia, si è introdotto un elemento di civilizzazione, cioè, il vincolo dello studio. Ma vediamo più nel dettaglio cosa si è pensato.
Nell’incessante dibattito tra i contro e i pro della misura, verso la fine del 2021, si è spostati verso nuovi orizzonti. Quindi, la polemica sul vincolare il reddito alla ricerca del lavoro si è trasformata in quella sul raggiungimento del grado di istruzione. Lo scopo sarebbe quello di favorire il livello di istruzione dei percettori del reddito. Ciò in quanto circa il 7/8% non supera le elementari.
Quindi, ecco chi rischia il taglio del reddito: le famiglie che non mandano i figli a scuola. Si tratta di una sorta di incentivo per ridurre i numeri della dispersione scolastica. Un’altra proposta è quella di estendere i tagli anche a coloro che si rendono responsabili di illeciti. In ogni caso, la questione dei tagli verrà discussa unitamente all’INPS, che fornirà alcuni numeri utili sull’estensione della misura e sui destinatari.
Ecco chi rischia il taglio del reddito di cittadinanza e quali sono le motivazioni
Il reddito di cittadinanza continua ad essere attaccato da diversi schieramenti politici che lo considerano un “metadone di Stato”. Si rileva al riguardo che moltissimi di coloro che lo percepiscono, in realtà, non ne avrebbero bisogno. Ciò in quanto lavorerebbero al nero. Sulla base dei dati ufficiali, invece, esso verrebbe destinato a tante famiglie sotto il livello di povertà. Quindi, sarebbe anche troppo basso per garantire una vita dignitosa. Dall’altro lato, insorgono anche gli imprenditori che contro il reddito sollevano la circostanza di non trovare persone disposte a lavorare. Tuttavia, la questione lavoro rimane più complessa, in quanto coinvolge diverse problematiche. Si pensi che non sempre questi imprenditori chiedono aiuto alle agenzie interinali. Inoltre, permane il problema dei giovani che emigrano all’estero e delle paghe troppo basse.
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