Con la riforma delle imposte locali, vi sarà uno stravolgimento di alcune buste paga. In particolare, si prevedono dei tagli dello stipendio netto che vanno dai 40 ai 1.200 euro l’anno. Quindi, con il passaggio alla sovrimposta, vediamo chi sarà a rischiare di più. Per capirlo, però, occorre precisare che la ragione di questi tagli è da ricondurre alla variazione delle addizionali regionali e comunali. Si tratta di quelle imposte che si applicano sul reddito imponibile ai fini IRPEF. La loro percentuale varia in base alla fascia di reddito in cui rientra il contribuente.
Nel dettaglio, la Legge Delega Fiscale ha previsto un passaggio dalle addizionali IRPEF alla cosiddetta sovrimposta. Questa aliquota locale si applica al gettito del tributo erariale. Quindi, alcuni enti locali dovranno aumentare le loro aliquote se vogliono garantirsi un gettito uguale a quello erariale. Da qui, un’ampia fetta di contribuenti potrebbe subire un ulteriore taglio dello stipendio netto.
Procedura che va dalle addizionali alla sovrimposta
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Vediamo, però, più nello specifico cosa significa il passaggio dall’addizionale alla sovrimposta. Ebbene, ciò che accade è che sarà il Governo ad introdurre sovrimposte regionali o comunali all’IRPEF. Nello specifico, le sovrimposte sono le aliquote locali che si applicano al gettito del tributo erariale. Invece, le addizionali sono le aliquote locali da applicare alla base imponibile erariale. Sicché, decidendo direttamente il Governo su queste imposte, si arriverà all’uniformazione della tassazione a livello nazionale. Il passaggio dall’uno all’altro regime impedirà, dunque, di fissare delle soglie di esenzione o aliquote differenziate per fasce di reddito.
Così, Regioni e Comuni, nel fissare l’aliquota di base o della sovrimposta, non potranno discostarsi dai limiti stabiliti a livello nazionale. Tutto ciò si riverbererà sui contribuenti e sugli stessi enti locali. Ma, cerchiamo di capire meglio ed ecco chi rischia di perdere in busta paga da 40 fino a 1200 euro. In realtà, agli enti locali verrà concesso un range entro cui muoversi. Pertanto, anche le Regioni e i Comuni più poveri, dovranno prevedere un’aliquota quanto più vicina al limite massimo fissato.
Ecco chi rischia di perdere da 40 fino a 1.200 euro di stipendio, a causa della riforma sulle imposte locali
Cerchiamo di rispondere alla domanda su chi pagherà le conseguenze di tutti questi cambiamenti. Ebbene, in generale, si è detto che la riforma fiscale danneggerebbe i redditi fino a 30.000 euro. Il passaggio dalle addizionali IRPEF alle sovrimposte comporterà un ulteriore aggravio sullo stipendio. Però, questa volta, ciò andrà a scapito dei redditi più alti. In particolare, a pagarne le conseguenze saranno quelli con reddito al di sopra dei 55.000 euro. Il tutto, nel modo che segue:
- al di sotto dei 30.000 euro, l’aggravio massimo potrà essere di 40 euro all’anno;
- tra i 40.000 e i 55.000 euro, ci sarà un maggiore esborso, ossia fino a 200 euro all’anno;
- poi, tra i 55.000 e i 75.000 euro, invece, il taglio annuo può arrivare a 400 euro;
- infine, per chi guadagna più di 75mila euro annui, si arriverà ad un taglio fino a 200 euro.
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