L’emergenza sanitaria ha imposto nuovi ritmi lavorativi, sospensioni e riduzioni di orari durante l’anno che volge al termine. Proprio in questo periodo, sono molti i contribuenti che attendono con ansia trepidante l’arrivo della tredicesima mensilità annuale. Purtroppo, non per tutti si tratterà di un assegno ricco come ci si aspetta. Ecco chi rischia brutte sorprese sulla tredicesima in arrivo. Il Team di redazione di ProiezionidiBorsa ne illustra i principali dettagli e quali sono le cause determinanti la riduzione degli importi.
Come funziona l’assegnazione della gratificazione natalizia
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Per molti lavoratori quest’anno la tredicesima mensilità sarà piuttosto magra e scarsa. Questa sarà una delle ulteriori conseguenze tangibili che l’emergenza sanitaria che sta affrontando il Paese imporrà a molte famiglie. In particolare, coloro che riceveranno un assegno più basso sono quei lavoratori che hanno subito delle riduzioni o delle vere e proprie sospensioni lavorative. La logica sottostante si intuisce con molta semplicità. La gratifica natalizia si calcola sulla base di alcuni dati indicativi delle ore di lavoro, della retribuzione media mensile e dell’impiego. Ciascun lavoratore, dunque, riceve tale mensilità aggiuntiva sulla scorta dei calcoli che interessano i fattori che abbiamo indicato.
Quali lavoratori sono maggiormente esposti al rischio di riduzioni
Nei casi in cui il lavoratore presti servizio dal primo giorno dell’anno fino al 31 dicembre nella medesima azienda, allora riceve il 100% della tredicesima. Se, invece, nell’arco dell’anno non persiste la continuità lavorativa, la gratificazione natalizia potrebbe subire delle riduzioni. È il caso di moltissimi lavoratori che nell’anno 2020 hanno assistito a periodi di collocamento in Cassa Integrazione o hanno subito riduzioni di orario. In queste situazioni, l’INPS si è fatto carico di erogare il trattamento economico spettante e relativo al periodo di cassa integrazione. Il suddetto trattamento integrativo corrisponde all’80% della retribuzione complessiva. Tale riduzione si traduce immediatamente in un differente calcolo che interessa la quota di tredicesima. Ecco chi rischia brutte sorprese sulla tredicesima in arrivo. Ora, per meglio comprendere la situazione, si dovrebbe tener conto dei massimali e della loro rivalutazione annuale in base alla variazione dell’indice dei prezzi.
I dati che l’INPS ha indicato per il 2020, sono i seguenti: 998,18 euro di massimale lordo per quegli stipendi che raggiungono una quota fino a 2.159,48 euro; il massimale corrisponde a 1.129,66 euro per gli stipendi di ordine superiore. In base a questi dati, se l’integrazione al salario che ha erogato l’INPS supera i massimali, allora si potrebbe ricevere una gratificazione natalizia più magra. Ecco chi rischia brutte sorprese sulla tredicesima in arrivo. In questi casi, è sempre utile consultare la situazione contrattuale di ciascuno e verificare la tipologia di Cassa Integrazione a cui ha aderito l’azienda.
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