Il diritto delle successioni è un argomento piuttosto complicato. Fondamentale, però, è conoscere le regole principali che si celano dietro la redazione degli atti successori, come il testamento, per evitare di commettere gravi errori. Infatti, il testamento consente di trasferire i beni del testatore, alla sua morte, ai propri eredi. Redigere correttamente un testamento, consente, infatti, di decidere esattamente, nei limiti della quota legittima, a chi attribuire i propri beni. Altrimenti sarà la legge che si sostituirà al testatore e deciderà i soggetti destinatari dei beni del defunto e le loro quote. Ecco, allora, che diventa molto importante sapere quali sono i soggetti che possono e quelli che non possono fare testamento perchè da questo dipende la validità dell’atto stesso.
Il diritto delle successioni è tanto complicato quanto di estremo interesse per gli italiani. Infatti, moltissimi si chiedono come redigere un testamento, chi sono gli eredi, quali quote spettano in base al testamento o per legge. Tutte questioni piuttosto complesse, ma per le quali esiste una soluzione, risolta direttamente dalla legge o dall’intervento dei giudici.
Ad esempio, la Corte di Cassazione si è pronunciata di recente su due questioni particolarmente interessanti. La prima riguardava un testamento olografo redatto dal testatore con la mano guidata da un parente. Questo è un caso che si verifica piuttosto di frequente, perché la senilità può portare, purtroppo tra i vari acciacchi, anche un mano tremolante. E allora non appare strano che un parente si offra di aiutare l’anziano testatore nella redazione del suo testamento. Secondo la Cassazione, però, un testamento redatto in questo modo non rispetta il requisito dell’autografia ed è, dunque, nullo.
Le regole per la redazione
Indice dei contenuti
Un’altra questione interessante ha riguardato il caso della presenza di due testamenti olografi. In particolare, la Corte di Cassazione ha spiegato che cosa succeda in questo caso. Se, cioè, il testamento più recente revocasse quello più risalente o se fosse possibile considerare validi entrambi. Come si vede, la giurisprudenza è determinate nel risolvere dei casi, anche molto frequenti, su cui la legge spesso non prende posizione. Questo accade anche quando ci si chiede quali sono i soggetti che possono fare testamento. E allora, ecco chi può fare e chi non può redigere testamento in base al codice civile e alla giurisprudenza.
L’articolo 591 codice civile sembra piuttosto chiaro quando dispone che possono fare testamento tutti coloro che non sono dichiarati incapaci dalla legge. Quindi sono incapaci di testare, i minorenni, gli interdetti per infermità di mente, e quelli che per qualsiasi causa anche transitoria erano incapaci di intendere e volere quando fecero testamento. Nei casi di incapacità il testamento è impugnabile da chiunque abbia interesse a farlo. La possibilità di agire per l’annullamento ha un termine di 5 anni.
Ecco chi può fare e chi non può redigere l’atto successorio
La Corte di Cassazione con la recentissima ordinanza 2270 del 25 gennaio 2023, ha trattato degli incapaci naturali. Ha spiegato che chi ha interesse, ad esempio degli eredi scontenti delle disposizioni del defunto, può ottenere l’annullamento del testamento se prova che il testatore era ubriaco al momento della redazione. Infatti, l’ubriachezza rientra nel concetto di incapacità naturale, e se provata dall’interessato può far venire meno un testamento, apparentemente, del tutto valido.