Sapere quale sarà l’importo dell’assegno pensionistico è importante non solo per capire il reddito che si avrà a disposizione. Una cosa molto importante che il futuro pensionato deve fare, infatti, è pianificare al meglio gli anni di pensionamento. Garantendosi il maggior importo mensile possibile, visto che nella peggiore delle ipotesi potrebbe essere il suo unico reddito. Sapere, quindi, di quanto potrebbe aumentare la pensione permanendo al lavoro qualche altro anno è fondamentale. Ecco che assegno di pensione spetta, quindi, smettendo di lavorare a diverse età e considerando sempre uno stipendio di 1.800 euro mensili.
Importo e calcolo
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Cercare di calcolare l’importo della futura pensione non sempre è facile. Soprattutto se il metodo di calcolo applicato è quello misto. E soprattutto considerando che lo stipendio, nella vita lavorativa cambia con il progredire della carriera. Nella nostra simulazione odierna prenderemo in considerazione quindi:
- una pensione calcolata solo con il sistema contributivo;
- un assegno alimentato, per assurdo, da uno stipendio che resta invariato per tutta la vita a 1.800 euro.
Prendiamo l’esempio di un lavoratore ha lavorato 38 anni con uno stipendio lordo di 1.800 euro al mese, sempre uguale, anno dopo anno. La retribuzione annua del lavoratore è pari a 23.400 euro. Se a questa applichiamo l’aliquota contributiva dei lavoratori dipendenti del 33% sappiamo che ogni anno vengono versati 7.722 euro. In 38 anni il lavoratore ha accumulato un montante contributivo di 293.436 euro.
Se a 62 anni questo lavoratore accede alla pensione avrà diritto ad un assegno mensile pari 1.076 euro (applicando il coefficiente di trasformazione di 4,77% riferito ai 62 anni).
Ecco che assegno di pensione spetta con stipendio di 1.800 euro a 62, 64 e 67 anni
Se il lavoratore si rende conto che la pensione spettante è troppo bassa e decide di permanere al lavoro ancora 2 anni come varierebbe l’importo? Versando per due anni altri contributi il suo montante contributivo arriverebbe con 40 anni di lavoro a 308.880 euro. Applicando il coefficiente di trasformazione dei 64 anni (5,06%) avrebbe diritto ad un assegno mensile di 1.202 euro. Ritardando la pensione di soli 2 anni, quindi, l’assegno si incrementa di 130 euro mensili.
Ma se questo lavoratore decide di restare il servizio fino ai 67 anni che aumento avrebbe? Il montante contributivo sarebbe alimentato da altri 3 anni di contributi arrivando a 332.046 euro. E l’assegno di pensione sarebbe calcolato applicando il coefficiente di trasformazione relativo ai 67 anni (5,575%). Spetterebbero mensilmente 1.423 euro al mese. Ritardando, di fatto, la pensione di 5 anni e continuando a lavorare si potrebbe ottenere un importo più alto di quasi 400 euro.
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