La paura diffusa di perdere il gruzzolo messo faticosamente da parte non è poi così infondata.
Siamo in una fase economica in cui non è raro sentir parlare di fallimento dei gruppi bancari e salvataggi da parte dello Stato.
Il batticuore è assicurato ma il capitale no.
Il fallimento di una Banca non è certamente all’ordine del giorno ma le tutele per i risparmiatori sono praticamente inesistenti. La fase di crisi delle aziende del credito passa per la liquidazione coatta amministrativa che serve a liquidare il patrimonio ed eliminare l’azienda dal mercato. La Direttiva europea 2014/59/EU mira ad evitare i salvataggi statali perché comportano l’utilizzo di denaro pubblico per supplire al default delle banche. Ma i risparmiatori, in questo modo, non vengono tutelati come si dovrebbe.
Ecco alcuni consigli per scegliere tra Banca o Posta e mettere al sicuro i nostri soldi anche con risparmi minori di 100 mila euro
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Se una banca è in crisi di liquidità avrà difficoltà a restituire il denaro ai propri clienti. Con la procedura coatta di cui parlavamo poc’anzi si cerca di soddisfare al meglio i creditori attraverso la liquidazione del patrimonio. Prima di arrivare a questa fase di solito c’è l’intervento dello Stato o l’attuazione di fusioni ed incorporazioni tra gruppi bancari. In quest’ultimo caso il sistema regge ed il risparmiatore dovrà soltanto cambiare interlocutore.
Tuttavia questi paracadute potrebbero non aprirsi e la crisi diventare totale. L’Europa parla in questi casi di bail in.
Si tratta di una sorta di salvataggio interno che prevede comunque la tutela dei risparmi al di sotto dei 100 mila euro, perché protetti dal sistema di garanzia dei depositi.
Il bail in prevede una gerarchia di rischio. Coloro che investono in soluzioni più rischiose saranno assoggettati a perdite prima di coloro che fanno scelte prudenziali. Dunque si procede alla svalutazione passando di categoria in categoria dalla più rischiosa alla più cautelativa. In questa gerarchia naturalmente i correntisti saranno gli ultimi a patire.
Cosa cambia tra Banca o Poste e perché
I depositi eccedenti i 100 mila euro verrebbero dunque intaccati soltanto se la gerarchia del bail in venisse esaurita senza aver coperto tutte le perdite e ricostituito un’adeguata solidità del capitale. Questo limite dei 100 mila euro è da considerare per ogni intestatario del conto, dunque i conti cointestati saranno maggiormente tutelati.
Molte persone affidano da sempre la custodia dei propri risparmi alle Poste. Tuttavia c’è da considerare che i correntisti delle Poste non sono tutelati dal sistema di garanzia interbancario di cui parlavamo sopra. È lo Stato in questo caso a tutelare i risparmiatori attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Esistono anche dei fondi di garanzia interni a Poste Italiane ma che non hanno una consistenza adeguata alla tutela di tutti i clienti.
Dunque ecco alcuni consigli per scegliere dove depositare il nostro denaro.
Alla luce di tutto ciò che abbiamo detto il posto più sicuro dove tenere i propri risparmi sembrerebbe la Banca, seppure ci sia poca differenza a livello di tutele. Tra gli strumenti da preferire ci sarebbe il conto deposito bancario. Consente infatti di tutelare il proprio capitale fino a 100 mila euro pro capite come detto poc’anzi e, pur godendo di interessi minimi, salvaguarda da rischi imprevisti.
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