Ecco a chi l’Agenzia delle Entrate sta mandando le lettere di fermo amministrativo

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Dopo una lunga pausa della riscossione, dovuta soprattutto alla grave emergenza epidemiologica per la pandemia, ormai l’Agenzia delle Entrate ha ripreso in pieno il suo operato. Milioni di cartelle stanno arrivando e arriveranno ai contribuenti indebitati con il Fisco che hanno terminato il periodo di salvaguardia dovuto a un’emergenza più grave di quella delle cartelle.

Copiose le lettere che stanno arrivando in queste giornate a casa dei contribuenti, nuove cartelle esattoriali o notifiche di vecchi atti. E tra queste lettere quelle ben più gravi che riguardano il preavviso di fermo amministrativo dei veicoli dei contribuenti indebitati.

Ecco a chi l’Agenzia delle Entrate sta mandando i preavvisi di ganasce fiscali

Il fermo amministrativo chiamato anche ganasce fiscali è un provvedimento che l’Agenzia delle Entrate utilizza molto spesso per spingere il contribuente interessato a pagare le cartelle esattoriali e i debiti fiscali di varia natura.

Si tratta probabilmente del principale strumento di riscossione coattiva che l’Agenzia delle Entrate mette in atto. Per i contribuenti che hanno problematiche di questo tipo, le Entrate arrivano a bloccare i veicoli intestati. Veicoli che dal momento del fermo amministrativo non potranno più circolare se non si vuole rischiare sanzioni ben più gravi che sono quelle di nuove multe e soprattutto della confisca del veicolo.

Come comportarsi dopo la ricezione della del preavviso di Fermo amministrativo

Debitori di multe, tasse, tributi e cartelle, ecco a chi l’Agenzia delle Entrate sta mandando le comunicazioni di preavviso di fermo amministrativo. Preavviso e non fermo vero e proprio. Naturalmente, il Fisco non arriva a fermare la macchina o qualsiasi altro veicolo del contribuente indebitato in maniera immediata.

Le lettere che stanno arrivando in questi giorni ai contribuenti sono il preavviso di fermo. Si tratta dell’intimazione a pagare anche a rate, ma con minaccia di passare alle azioni di fatto sulle auto e le moto. È vero, però, che non bisogna dormire sonni tranquilli. La procedura è abbastanza snella perché dal preavviso di fermo, se passano 30 giorni senza che il contribuente abbia provveduto a pagare il proprio debito, si passa al fermo vero e proprio. Infatti, senza ulteriori obblighi da parte dell’Agenzia delle Entrate, quest’ultima può automaticamente, decorsi i 30 giorni, comunicare al PRA l’avvenuta sospensione della circolazione di quel determinato veicolo.

A partire dall’arrivo della cartella meglio fare attenzione

La notizia nelle ultime ore è proprio l’inasprimento di questa campagna da parte dell’Agenzia delle Entrate. In pratica, si sta cercando di recuperare il più possibile per quanto riguarda le cartelle esattoriali e i debiti dei contribuenti.

Un’operazione che il contribuente deve scongiurare è che parte sempre dall’arrivo della cartella esattoriale. Infatti, l’allarme deve scattare subito e non all’arrivo del provvedimento del preavviso di fermo. Il meccanismo è ormai oliato. L’Agenzia delle Entrate Riscossione manda a casa dei contribuenti la cartella esattoriale, con l’offerta di 60 giorni per provvedere al pagamento. Decorsi questi 60 giorni, il concessionario alla riscossione passa al preavviso di fermo. E come dicevamo in precedenza al decorrere degli ulteriori 30 giorni senza pagamento, il fermo si è bello e materializzato.

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