All’inizio del 2022 l’attenzione delle famiglie italiane é tutta rivolta all’assegno unico universale (AUU) e alle 8 riforme che abbiamo già illustrato. Rispondiamo in questa sede ad alcune domande pervenute in Redazione riguardanti la nuova misura INPS. Entriamo nel vivo, dunque, ecco 9 dettagli sull’assegno unico universale INPS da sapere assolutamente per non perdere soldi e arretrati.
Cos’è l’assegno unico universale?
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Si tratta di un sostegno economico pensato dal Governo a beneficio delle famiglie per ogni figlio a carico o fino a 21 anni al sussistere di certe condizioni. In generale, l’intento è quello di sostenere la genitorialità e la natalità.
Vediamo a chi è rivolto l’AUU
Come specifica l’INPS, l’AUU spetta ai nuclei familiari in cui ricorrono le seguenti condizioni:
- ogni figlio minorenne a carico e per tutti i nuovi nati, a partire dal settimo mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico e fino al compimento dei 21 anni. Tuttavia, deve trattarsi di un figlio studente, o disoccupato in cerca di un lavoro presso i Centri per l’Impiego. Oppure svolge il Servizio Civile o un tirocinio o un’attività lavorativa con reddito inferiore a 8mila euro annui;
- per i figli con disabilità non esistono limiti anagrafici.
Perché si definisce unico ed universale?
L’assegno si definisce unico perché semplifica, potenziandoli, gli strumenti diretti a sostenere natalità e genitorialità.
L’attributo universale deriva invece dal fatto che l’assegno è garantito in misura minima a tutte le famiglie aventi figli a carico. Questo vale anche in assenza di ISEE o per quelle con Indicatore Economico superiore ai 40mila euro.
Quali prestazioni verranno soppiantate dall’AUU?
La nuova misura INPS prenderà il posto (da marzo 2022) delle seguenti prestazioni economiche:
- il Bonus bebè (l’assegno di natalità);
- il Bonus mamma domani (il premio alla nascita o all’adozione);
- l’assegno ai nuclei familiari con almeno 3 figli minori;
- gli ANF (assegni al nucleo familiare) e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni.
Ecco le prestazioni che resteranno
Le prestazioni economiche che saranno erogate anche dopo l’entrata in vigore dall’AUU sono:
- Bonus nido (senza ISEE), di cui abbiamo già illustrato requisiti e modalità di erogazione;
- eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dai Comuni, dalle Regioni, dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano;
- l’AUU è inoltre compatibile con il reddito di cittadinanza, i cui percettori lo ricevono d’ufficio dall’INPS. Al riguardo abbiamo già visto come calcolare gli importi delle integrazioni.
A quanto ammonta l’AUU
L’importo dell’AUU varia e dipende dall’eventuale ISEE presentato, il numero dei figli a carico, l’età ed altri elementi. In particolare è prevista una quota variabile da 50 a 175 euro per ciascun figlio minore, in funzione dell’ISEE. Poi è prevista una quota a titolo di maggiorazioni.
Quando va fatta la domanda
La domanda per l’AUU è annuale e copre le mensilità che vanno da marzo a febbraio dell’anno successivo. Può essere presentata dallo scorso 1° gennaio da uno dei genitori esercenti la responsabilità genitoriale. Quindi la domanda vale per un anno, al termine del quale va rinnovata.
Come presentare la domanda
Si può inoltrare l’istanza tramite il portale INPS, sevizio “Assegno unico e universale per i figli a carico. Oppure contattando il numero verde 803.164, gratuito da rete fissa, o il numero 06 164.164, da rete mobile e a costi variabili in base al proprio piano tariffario. Infine rivolgendosi al proprio CAF di fiducia.
Ecco 9 dettagli sull’assegno unico universale INPS da sapere assolutamente per non perdere soldi e arretrati
Per coloro i quali faranno la domanda entro il prossimo giugno, l’INPS riconoscerà anche tutti gli arretrati a partire da marzo. Da quel mese, infatti, le famiglie non avranno più diritto alle prestazioni nel frattempo assorbite dall’AUU.
Chi presenta infine le domande a gennaio e febbraio riceverà gli assegni tra il 15 e il 21 marzo, compresi i primi 2 mesi dell’anno.