È partito il conto alla rovescia per il collocamento della 4° emissione del BTP Futura. Da lunedì 5 e fino a venerdì 12 novembre, salvo chiusura anticipata, fioccheranno gli ordini di acquisto della nuova obbligazione di Stato. Abbiamo già esposto tutti i dettagli tecnici del prodotto (qui il link), per cui in questa sede andremo oltre.
In particolare ci soffermeremo su un piccolo, grande quesito: perché accettare o rifiutare l’offerta del Tesoro? Al netto delle casistiche particolari, ecco 7 vantaggi d’oro del BTP Futura 2033 a beneficio di chi ha soldi sul conto corrente.
L’inflazione, un nemico giurato dei risparmi
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Un primo motivo potrebbe risiedere nella ricerca di qualche forma di protezione contro il continuo rialzo dell’inflazione. Due giorni fa l’ISTAT ha certificato che ad ottobre si è portata al 2,9%, dal 2,5% di settembre. In sintesi, di male in peggio.
I danni derivanti dall’inflazione, specie quando è sostenuta, sono devastanti nel lungo periodo. Per avere un’idea, ecco quanto valgono 10.000 euro sul conto corrente o sotto il materasso dopo 20 anni.
Tuttavia, difficilmente la cedola media ponderata del neo bond coprirà questi recenti tassi del carovita. Ad ogni modo andrebbe considerato (e stimato) l’inflazione media dei prossimi 12 anni e non solo quella del momento attuale.
Il doppio premio fedeltà
Al termine dell’8° e 12° anno di vita del prodotto, invece, saranno corrisposti i due premi fedeltà. In realtà, al primo pit-stop (2029) verrà corrisposto una sorta di anticipo del 1° premio. Il saldo, insieme al 2° premio, arriverà invece alla scadenza naturale del prodotto, nel 2033.
Infine, ricordiamo che questo doppio extra-rendimento sarà appannaggio di chi lo acquisterà in emissione e lo terrà fino alle 2 date citate.
La quotazione a premio
Un terzo motivo che potrebbe indurre all’acquisto rimanda al probabile rendimento a premio. Finora le tre emissioni dei BTP Futura hanno offerto un interesse medio leggermente superiore rispetto ai BTP di pari durata e a tasso fisso.
Se anche questa volta la tradizione sarà rispettata, ecco di quanto saranno ricchi e golosi i tassi d’interesse del BTP Futura 2033 con doppio premio fedeltà.
La durata: né corta né lunga
Se è vero che il vino con il tempo migliora, altrettanto può dirsi in merito alla scelta (del Tesoro) della durata ideale del BTP Futura. I bond “meno riusciti”, cioè quelli meno apprezzati dal mercato, sono oggi quello con scadenza 2028, il più corto, e il più lungo, il BTP Futura 2037.
Dodici anni non sono tanti e neanche pochi. Adesso si tratta solo di capire quale sarà la cedola media (lo sapremo venerdì 5). Se dovesse risultare allettante, il prodotto potrebbe rappresentare una discreta soluzione tra rischio, tempo e rendimenti sul reddito fisso.
In quel caso, tuttavia, molto (o tutto?) dipenderà dall’inflazione media dei prossimi 12 anni.
Fiscalità di vantaggio e certezza del capitale a scadenza
Un altro elemento da considerare riguarda l’aliquota fiscale, il 12,50%, mentre su molti prodotti è pari a più del doppio: il 26%, conto corrente incluso!
Inoltre, va considerato il fatto che si tratta di uno strumento a garanzia del capitale a scadenza. Nel corso dei 12 anni, invece, quando il bond sarà scambiato sul MOT, il suo prezzo oscillerà liberamente sopra e sotto 100 secondo le dinamiche di mercato.
Il passaggio ereditario
Sempre in tema di fiscalità agevolata, ricordiamo che buoni fruttiferi e titoli di Stato sono esenti dall’imposta di successione. Tradotto, questi strumenti non concorrono a formare l’attivo ereditario.
Ecco 7 vantaggi d’oro del BTP Futura 2033 a beneficio di chi ha soldi sul conto corrente
Infine un’altra considerazione rimanda allo spauracchio numero uno di ogni risparmiatore: la patrimoniale. Se in futuro lo Stato avesse bisogno di fare cassa, il legislatore andrebbe a colpire (tramite patrimoniale) anche chi gli ha prestato i soldi? Noi non lo sappiamo, ma ci viene difficile pensare a simili soluzioni.