Ecco 6 parole straniere intraducibili in italiano che però esprimono al meglio i nostri stati d’animo

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L’italiano è una lingua che contiene moltissime parole. Molte volte coloro che devono imparare questa lingua rimangono colpiti dalla quantità di parole che esistono per esprimere un concetto o anche un oggetto. Ultimamente, poi, si parla molto di linguaggio anche per evitare parole che possano ferire.

Nonostante ci siano moltissime parole, alcune sono ignote anche agli stessi italiani, anche solo per la corretta pronuncia. Ci sono, poi, alcune situazioni o gesti che non si possono raccontare con una sola parola del vocabolario italiano. Invece possiamo trovare la risposta in altre lingue del Mondo.

Tutti conosciamo ad esempio la parola portoghese “saudade”, e oggi più che mai, dopo che la cantante Maro ha intitolato la sua canzone dell’Eurovision con questa parola. In ogni modo in italiano può risultare un pochino complesso tradurre perfettamente questa parola che racconta uno stato d’animo.

“Sentimento di nostalgico rimpianto, di malinconia, di gusto romantico della solitudine, accompagnato da un intenso desiderio di qualcosa di assente”, così Treccani spiega il significato della parola.

E il Mondo è pieno di parole che sono in grado di spiegare perfettamente un preciso stato d’animo o un’azione che in italiano non si riescono a tradurre.

Ecco 6 parole straniere intraducibili in italiano che però esprimono al meglio i nostri stati d’animo

Vediamo allora quali sono queste parole in grado di esprimere un sentimento o un’azione che in italiano non esistono. Partiamo dalle azioni per poi proseguire con gli stati d’animo.

La prima parola è “tartle” e viene dal vocabolario scozzese. In italiano corrisponde a quando evitiamo di salutare una persona perché non ci ricordiamo il nome.

Poi abbiamo “hanyauku”, che viene dal dialetto africano Bantu e significa camminare in punta di piedi sulla sabbia bollente. Azione che facciamo spesso d’estate al mare, per evitare di scottarci.

Dal portoghese brasiliano arriva invece “cafuné”, che descrive l’azione di passare le dita tra i capelli di una persona a cui si vuole del bene.

Gli stati d’animo

Veniamo poi dunque agli stati d’animo. Il primo, che molti traducono con “tempo finestra”, che ovviamente non significa molto, è la parola islandese “gluggaveður”. Sta a significare quel momento in cui fuori c’è una bellissima giornata, ma fa troppo freddo e quindi si resta a casa.

Durante una giornata del genere a casa possiamo metterci comodi sul divano e guardare un film su Netflix.

Dal tedesco abbiamo invece la parola “Fernweh”, che possiamo tradurre come desiderio di andare via dalla quotidianità in cui ci si trova e aprirsi ad un Mondo lontano.

Dal danese arriva invece una parola molto interessante che è “iktsuarpok”, ovvero l’ansia che spesso proviamo quando aspettiamo qualcuno. Quella che ci fa costantemente guardare attorno per capire quando questi stiano arrivando. E allora ecco 6 parole straniere intraducibili in italiano che però possiamo ora usare quando vogliamo descrivere con una sola parola una di queste azioni o stati d’animo.

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