Ecco 3 titoli che staccano una cedola super nella stagione dei dividendi

banca generali

Arriva maggio, per l’Italia stagione di dividendi. Quest’anno la crisi ha portato molte società ad annullare la cedola che avevano annunciato. Tra queste ci sono molte banche. E’ per questo che diventano interessanti le aziende che invece hanno confermato il dividendo. E con le quotazioni compresse, lo yield per alcune è molto interessante. Ecco 3 titoli che staccano una cedola super nella stagione dei dividendi.

Ecco 3 titoli che staccano una cedola super nella stagione dei dividendi

Nella stagione di dividendi molte società hanno deciso di rinunciare alla distribuzione della cedola precedentemente annunciata. Altre invece hanno confermato la distribuzione del dividendo, che per alcune si fa veramente interessante alla luce dei prezzi compressi. Tra queste ci sono Azimut, Banca Generali, e Eni

Azimut distribuirà il 20 maggio un dividendo di 1 euro, per cassa. Ai prezzi attuali di 16 euro, lo yield, il rendimento cedolare, è pari al 6,25%. Un rendimento certamente interessante per una stagione di tassi a zero. Prima del ribasso di marzo l’azione quotava sui 24 euro. Ipotizzando un ritorno a quelli livelli, il potenziale di apprezzamento è del 50%. Ma se anche si fermasse a metà strada sarebbe comunque un bel guadagno

Banca Generali ha annunciato un dividendo di 1,85 euro, che pagherà in due tranche, la prima di 1,55 euro e la seconda di 30 centesimi. Ai valori attuali di 23 euro, lo yield totale è di oltre l’8%. Inoltre in Borsa l’azione ha una impostazione grafica interessante. Il superamento della quota di 24,5 euro aprirebbe la strada ad un rapido apprezzamento fino a 32 euro, con un potenziale rialzo del 30%.

Eni (MIL:ENI) staccherà un dividendo di 86 centesimi, che ai valori attuali di 9 euro, porta lo yield a oltre il 9%. Il 20 maggio sarà pagata la prima tranche di 0,43 centesimi, la seconda verrà pagata a settembre. L’azione è in fase laterale da inizio aprile. Un nuovo impulso ai prezzi arriverà solo dal superamento dei 10 euro con target in area 12,7/13,00 euro, con un margine di apprezzamento del 30%

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