Anno nuovo, problema vecchio che si ripete: come gestire la liquidità in eccesso sul conto? Tra le possibili soluzioni, ecco 3 idee alternative ai buoni fruttiferi su cui riversare parte della liquidità sul conto.
Ecco innanzitutto alcune considerazioni da fare prima di investire 10.000 euro. I buoni fruttiferi sono strumenti d’investimento molto graditi dai risparmiatori per il loro garantire sempre il 100% del capitale sottoscritto. Anche prima della scadenza il risparmiatore ottiene sempre quanto ha investito, quindi sono un prodotto a rischio zero. In compenso i tassi lasciano a desiderare, specie alla luce dell’attuale inflazione. Al riguardo, abbiamo già visto come sceglierli in base alla durata e massimizzare il guadagno.
Rendimento
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In generale, il rendimento sale all’aumentare del rischio. Il primo passo da compiere, quindi, è quello di rispondere a sé stessi in merito ad alcune domande:
- qual è la propria propensione al rischio;
- quale sarà la durata dell’investimento;
- quali obiettivi ci si pone (parcheggio della liquidità, crescita, flusso cedolare, etc);
- qual è la propria propensione al risparmio;
La combinazione di questi elementi determinerà la scelta del prodotto ottimale.
Il BTP si presta a diverse idee d’investimento alternative
I BTP, al pari dei buoni, sono garantiti dallo Stato e sono considerati dei prodotti d’investimento a basso rischio. Tuttavia, alcuni elementi li rendono dei potenti strumenti di speculazione, adatti anche in ottica di breve termine. Può trattarsi dei c.d. titoli lunghi, oppure di bond emessi negli anni in cui le erano cedole ricche. Questi titoli sono perfetti per chi ha alta propensione al rischio e comprende i grafici e le dinamiche dei mercati.
Per chi cerca invece garanzia del capitale a scadenza, un flusso cedolare e non ha grandi, i BTP Futura già emessi potrebbero fare al caso. Tranne il decennale (scadenza 14 luglio 2030), i titoli delle altre 3 emissioni oggi scambiano sotto cento. Quindi a scadenza ci sarebbe un extra rendimento oltre al flusso cedolare. In particolare. il titolo a 12 anni e quello a 16 offrono un rendimento più “generoso” rispetto al bond a 8 anni. In compenso non si ha diritto al premio fedeltà, riservato solo agli acquirenti della prima ora.
Il conto deposito
Una buona soluzione d’investimento di breve-medio termine e a rischio contenuto è il conto deposito (CD). Abbiamo già visto qual è il miglior CD per il piccolo risparmiatore. Come nel caso dei buoni e del BTP, rimborsano il capitale a scadenza, maggiorato degli interessi netti. Infine, fino a 100mila euro di deposito si é anche tutelati dal FITD.
In generale, la scelta ottimale dovrebbe puntare non tanto al tasso d’interesse quanto al miglior rapporto tempo/rendimento. In generale, gli addetti ai lavori li preferiscono nel breve e medio termine.
Ecco 3 idee alternative ai buoni fruttiferi per investire 10.000 euro depositati sul conto corrente
Infine, per chi crede che il Mondo non sia destinato all’estinzione, ha una vision di medio-lungo termine e alta propensione al rischio, ecco l’ETF. Si tratta di fondi d’investimento a replica passiva che replicano un indice di Borsa, un settore specifico, obbligazioni (corporate o sovereign, in valuta, per durata, etc.) e così via.
I punti di forza dello strumento sono i costi più bassi rispetto ai fondi attiv) e la vastità delle opzioni presenti sul mercato. In questo caso gli elementi da considerare sono la storicità del fondo, il TER (i costi), il tipo di replica (fisica o sintetica), la strategia attuata (long/short). Poi abbiamo la valuta del fondo e la dimensione del patrimonio raccolto.
Precisiamo tuttavia che rispetto a buoni e BTP non sempre vi è certezza assoluta del 100% del capitale investito. Tutto dipende dalle dinamiche del sottostante e dal meccanismo di funzionamento dell’ETF.
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