Fino a qualche anno fa c’era un malcelato sentore secondo cui le banche online fossero meno affidabili di quelle tradizionali. Cioè delle aziende dalle quali stare alla larga per non mettere a repentaglio i propri risparmi.
Ma all’alba del 2021 le cose stanno davvero così? Detta diversamente, è vero che le banche online sono meno sicure e falliscono prima rispetto a quelle tradizionali?
Su cosa si basa la solidità di una banca?
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Per sciogliere il dubbio dobbiamo capire come si valuta la solidità di una banca. Quest’ultima non si calcola sulla base di quanto cemento armato contengano le sue fondamenta. Ma sulla base di parametri di reddito e patrimonio (e sana e prudente gestione) che qui proviamo a rendere di semplice comprensione.
Due tra i principali indicatori da controllare di una banca (fisica o online: è lo stesso) sono il CET1 ratio e il Total capital ratio.
Il CET1 ratio è appunto un coefficiente patrimoniale impiegato per valutare la solidità di una banca. È un numero percentuale che valuta il rapporto tra il capitale ordinario versato dalla banca e le sue attività ponderate per il rischio. Detta in termini ancora più semplici, ci dice se la banca ha abbastanza soldi per fronteggiare un’eventuale crisi.
Ora, più alta è la percentuale più la nostra banca sarà considerata solida e meno esposta ad eventuali problemi. Per la BCE, il CET1 delle banche dovrebbe essere superiore all’8%. Ma in linea generale possiamo dire che la percentuale ideale dovrebbe stare sopra il 10%. Il grafico in basso (fonte: BCE) mostra il livello medio di capitale primario di classe 1 delle banche europee al 3° trimestre 2020.
Dunque, è vero che le banche online sono meno sicure e falliscono prima?
Un altro parametro che ogni cliente dovrebbe considerare della propria banca è il Total capital ratio. Quest’indicatore è ottenuto dividendo il patrimonio di vigilanza della banca per i crediti da lei concessi ai clienti e ponderati per il rischio.
Al riguardo la BCE ha stabilito che tale indice deve essere pari o superiore al 10,5% per definire sicura una banca. Quindi, incontrare banche con valori sopra il 12,5%-13% ci fa stare sicuramente molto più sicuri.
Infine, un terzo parametro che presentiamo è infine il Texas ratio. Si tratta del rapporto tra i crediti “marci” di una banca e la somma del suo patrimonio più gli accantonamenti sui crediti fatti in passato dalla banca. In questo caso si analizza il quoziente: se è inferiore a 1, ottimo, nulla da preoccuparsi. In caso contrario scatta qualche dubbio e quindi bisogna indagare sul perché del risultato maggiore a 1.
Vediamo se è vero che le banche online sono meno sicure e falliscono prima o no
Quindi, possiamo concludere dicendo che non è l’abito che fa il monaco. Non è la forma – banca tradizionale o online – a fare la differenza ma la solidità della banca presa a riferimento. La quale si misura considerando quanti soldi dispone di sua proprietà e la qualità dei crediti che lei ha concesso nel corso del tempo. Ma anche valutando la propensione al rischio (moral hazard) del suo management.
La gestione (questo si può dire di tutte le aziende in generale) infatti deve essere ispirata principalmente a due criteri:
a) preservare il capitale aziendale per il lungo periodo. No alle logiche mordi e fuggi;
b) creazione di valore per tutti i partecipanti al business (proprietà, dipendenti, etc).
In conclusione, quindi, alla domanda se è vero che le banche online sono meno sicure e falliscono prima concludiamo con un sonoro: è falso!
Ad ogni modo, l’invito al Lettore è sempre quello di leggere il bilancio annuale della propria banca e, perché no?, paragonarlo a quello della concorrenza. Al pari di quanto succede quando si confrontano due mutui o due c/c o due prodotti d’investimento tra due banche concorrenti.