Una delle ennesime contraddizioni della Legge italiana è emersa con riferimento al Superbonus al 100%. Infatti, a fronte di norme edilizie chiare in punto di abusi, quelle fiscali, relative a questa agevolazione, sembrano divergere. Ciò in quanto alla domanda: “è possibile ottenere il Superbonus per gli immobili abusivi?”, il MEF ha risposto di sì. Nonostante l’agevolazione, però, l’abuso rimarrà sanzionabile. Questo significa che, anche se si può usufruire del beneficio, non per questo, è possibile ottenere anche la sanatoria.
In definitiva, è veramente contraddittorio come il Superbonus al 110% possa essere concesso anche su immobili. Ma, soffermiamoci sulla novità, per capire quando la misura è applicabile in presenza di un immobile abusivo. Come tale si intende quello che presenta irregolarità urbanistiche o edilizie, di vario genere. Si pensi alla costruzione, in assenza del titolo abilitativo, come il permesso di costruire oppure in difformità da esso. Detti abusi sono vietati dalla legge e passibili di sanzioni amministrative o penali.
È veramente contraddittorio come il Superbonus al 110% possa essere concesso anche su questi immobili
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Come indicato, il via libera al Superbonus 110% anche per gli immobili abusivi, è arrivato dal Ministero dell’Economia e Finanze. Ciò, a seguito di un’interrogazione parlamentare sul punto. Tuttavia, per sciogliere eventuali dubbi sulla questione, si è preannunciata la pubblicazione di una circolare dell’Agenzia delle Entrate. Ma, cerchiamo di capire le motivazioni sottese alla “risposta aperta” fornita dal MEF. Ebbene, il punto cruciale è che, per la presentazione della CILAS, non è prevista l’attestazione dello stato legittimo dell’immobile.
In altri termini, l’ingegnere, l’architetto o il perito delegato, non è tenuto a dichiarare se l’immobile sia regolare o meno. La CILAS non è altro che una comunicazione di inizio dei lavori, che si sostituisce alla CILA ai fini del Superbonus. Ad introdurla è stata la normativa che ha introdotto il Superbonus 110%, come modificata dal Decreto Semplificazioni bis. Ebbene, questa dichiarazione asseverata, diversamente dai casi ordinari trattati con CILA, non richiede l’attestazione dello stato legittimo dell’immobile.
Le sorti dell’immobile abusivo per cui si è ottenuto il Bonus
Naturalmente, come anticipato, l’ottenimento del Bonus non precluderà alle amministrazioni comunali di perseguire l’abuso compiuto. Il suo responsabile, infatti, rimarrà assoggettato a tutte le sanzioni pecuniarie, amministrative e penali, previste dalla legge. Ciò, compresa la demolizione dell’opera realizzata. Ma, allora ci si chiede? Prima lo Stato dà i soldi per realizzarla e poi la demolisce? In effetti, considerato questo possibile effetto abnorme, la manovra è certamente antieconomica e insensata. Il tutto, ovviamente, salvo che il Bonus non rappresenti l’anticamera della sanatoria, anche se lo si nega.