È un nutriente sano ma il suo eccesso potrebbe portare un problema al cuore potenzialmente grave

omega 3

La dieta è un aspetto importante della vita e non dobbiamo sottovalutare la sua importanza nel nostro benessere. Avere un’alimentazione sana ed equilibrata ci permette infatti di ridurre i rischi di malattie di vario tipo.

Tuttavia, anche i nutrienti normalmente sani possono avere dei lati oscuri, soprattutto se ne assumiamo in eccesso. I ricercatori continuano a studiare l’impatto che la dieta ha sul nostro organismo, anche per capire cosa significhi assumere una quantità troppo grande o troppo piccola di ciascun nutriente.

Oggi in particolare ci concentriamo su una sostanza che è stata analizzata da alcuni ricercatori americani. È un nutriente sano ma il suo eccesso, a volte, potrebbe portare a un effetto collaterale potenzialmente serio.

Gli acidi grassi che fanno bene

Lo studio che approfondiamo oggi si concentrava sul consumo di olio di pesce ed è stato effettuato coinvolgendo più di 80.000 pazienti. L’obiettivo era quello di mettere in relazione l’assunzione di integratori di olio di pesce, ricco di acidi grassi omega 3, con la fibrillazione atriale.

La fibrillazione atriale è una condizione in cui le camere superiori del cuore non si muovono in maniera efficace e si tratta di un disturbo relativamente comune. Non sarebbe immediatamente letale, ma potrebbe aumentare nel tempo i rischi di insufficienza cardiaca o ictus.

In genere, gli acidi grassi omega 3 contenuti nell’olio di pesce farebbero bene per il cuore, però secondo questo studio gli omega 3 assunti sotto forma di capsule potrebbero aumentare il rischio di fibrillazione atriale.

È un nutriente sano ma il suo eccesso potrebbe portare un problema al cuore potenzialmente grave

Lo studio ha seguito i partecipanti per cinque anni, tenendo traccia delle dosi di olio di pesce consumate tramite integratori. I risultati hanno indicato una possibile reazione tra integratori e fibrillazione atriale, in particolare hanno sottolineato l’importanza delle dosi.

Coloro che assumevano meno di un grammo o meno al giorno di olio di pesce avevano il 12% di probabilità in più di sviluppare fibrillazione atriale, rispetto a coloro che assumevano un placebo. I partecipanti che assumevano più di un grammo al giorno di integratori vedevano, invece, la probabilità aumentare del 49%.

I ricercatori hanno poi commentato i risultati, invitando a non smettere in ogni caso di prendere integratori, se non previo confronto con il proprio medico. Inoltre, invitano a sottoporsi ad analisi se iniziano ad avvertirsi sintomi come battito cardiaco accelerato o capogiri.

Approfondimento

Arrossamento, prurito e valori sballati nel sangue potrebbero segnalare l’eccesso di questa particolare vitamina

Consigliati per te