Un caffè al mattino ci permette di iniziare la giornata con la carica giusta. Lo contraddistingue il suo colore nero. Pochi sanno però che ne esiste al bar uno bianco.
Il caffè è una bevanda molto diffusa in tutto il Mondo e soprattutto nei paesi nordici dove fa molto freddo. In Italia si beve molto concentrato con il famoso espresso. Invece il caffè preferito da americani, tedeschi e scandinavi è piuttosto lungo. Ma non a caso, perché si preferisce sorbirlo lentamente, soprattutto nei periodi freddi.
Origini del caffè
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Le origini del caffè sono un po’ confuse. Una leggenda vuole che sia stato un giovane pastore etiope a scoprire la pianta del caffè con i suoi effetti prodigiosi. Costui aveva notato uno strano effetto sulle sue capre. Queste, dopo aver mangiato le bacche rosse e le foglie verdi della pianta del caffè, si sentivano piene di energia. Fu così che nacque l’idea di abbrustolire queste bacche e renderle commestibili. I graditi effetti del caffè e il suo profumo da allora cominciarono a propagarsi in tutto il Mondo.
È un caffè poco diffuso in Italia e dal colore bianco
Sono tanti i modi di fare il caffè. Tuttavia per quanto siano diversi, il caffè che si ottiene è sempre di colore nero. Certo per le qualità più pregiate come l’arabica, il caffè può acquistare una colorazione tipicamente marrone. A Napoli si diceva che il caffè dovesse avere una colorazione a “manto di monaco”.
Oggigiorno questo tipo di colore si sta perdendo e soprattutto nel Sud Italia, per la diffusione della tostatura extra scura. Si tratta di una tostatura portata al limite, proprio poco prima che il caffè rischi di bruciare. Si predilige questo tipo di tostatura perché permette ai caffè di qualità più bassa come la robusta, di poter avere meno caffeina nella tazza e di dare più cremosità. D’altro canto però la tostatura extra scura potrebbe anche coprire gli aromi poco interessanti delle qualità più basse del caffè.
Per distinguere un buon caffè al bar, basta seguire un piccolo segreto. Dopo aver bevuto il caffè, guardiamo bene le tracce lasciate nella tazzina. Scopriremo così se abbiamo bevuto un caffè con dell’arabica oppure di qualità robusta. C’è sempre un vantaggio a bere il caffè in Italia: costa meno rispetto al resto d’Europa.
Il caffè bianco
Oltre al caffè nero esiste anche il caffè bianco, che è un caffè poco diffuso in Italia. Non è una pianta diversa dalle altre, è sempre la stessa e anche i chicchi sono quelli che si utilizzano per il caffè espresso. Ciò che cambia è la tostatura. Si fa la tostatura a più bassa temperatura, così che il caffè possa solamente acquistare poco colore bruno. Quando poi si macinerà e si metterà in macchina per farne un espresso, allora ci accorgeremo del suo colore piuttosto chiaro. Da qui il termine di “caffè bianco”.
La differenza con quello più scuro e che contiene circa il 5% in più di caffeina. In compenso è più ricco di antiossidanti, che possono aiutare a combattere i radicali liberi.
Un nuovo gusto tutto da provare e da chiedere al bar.