Recentemente, a seguito del taglio della produzione da parte dei Paesi dell’OPEC+ e della ripresa della domanda dalla Cina, il prezzo del petrolio è andato incontro a un rapido aumento di circa il 30% in 3 settimane. Si avvicina, quindi, sempre più la temuta soglia dei 100 $. In questo scenario e se l’embargo sul petrolio russo fosse un affare per Cina e India? Cerchiamo di capire il perché di questo scenario che sta permettendo all’economia russa di sopravvivere e alle Nazioni europee di pagare a più caro prezzo il petrolio.
E se l’embargo sul petrolio russo fosse un affare per Cina e India? Della serie tra i 2 litiganti il 3 gode
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Come ben noto a inizio dicembre 2022 la UE ha fissato a 60 $ al barile il prezzo massimo da pagare per il petrolio di origine russa. Questo ha portato a un crollo degli acquisti da parte dei Paesi europei e un forte aumento da parte di Cina e India che stanno comprando a mani basse il 90% della produzione a un prezzo scontato. Quanto detto è chiaramente visibile nel grafico riportato qui di seguito.
Ecco, quindi, che due tra principali potenze mondiali stia sfruttando a proprio vantaggio la tensione tra la Russia e il blocco occidentale.
Quale potrebbero essere gli scenari di breve e di medio/lungo periodo sul petrolio?
Il petrolio ha chiuso la seduta del 13 aprile a quota 82,52 $, in rialzo dello 0,44% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo del 2,26% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Time frame giornaliero
Un rialzo così prolungato sul grafico del petrolio non si vedeva da circa un anno. Almeno nel breve periodo, però, una battuta di arresto potrebbe essere alle porte. Come si vede dal grafico, infatti, la massima estensione del rialzo si colloca in area 85,78 $. Un ritracciamento fino in area 78,64 $, quindi, potrebbe essere probabile. Sotto questo livello, invece, le quotazioni potrebbero invertire al ribasso.
Time frame settimanale
Era da maggio del 2022 che non si vedevano quattro settimane di fila al rialzo. Per avere una conferma della ripresa del prezzo del petrolio, però, bisogna attendere la rottura della resistenza in area 88,58 $. Solo oltre questo livello le quotazioni potrebbero dirigersi verso area 100 $.
Un segnale rialzista, invece, arriverebbe da una chiusura settimanale inferiore a 76,47 $.
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