Ormai tutti i cittadini hanno imparato cosa è il cashback. Hanno imparato anche ad usare l’applicazione IO per monitorare il rimborso sino a quel momento accumulato. E se il cashback non venisse invece rimborsato?
In effetti la delusione rischia di essere dietro l’angolo. Il motivo è semplice. Con il cashback lo Stato semplicemente si impegna a rimborsare a tutti i cittadini il 10% di quanto abbiano speso con moneta elettronica.
Indubbiamente per il Fisco l’operazione dovrebbe comunque portare a maggiori entrate perché i pagamenti elettronici dovrebbero far emergere i pagamenti prima effettuati in nero.
Però l’effetto positivo dell’aumento del gettito fiscale si manifesterà nel primo periodo di liquidazione dell’IVA. Dopo che il commerciante ha ricevuto il pagamento elettronico.
Invece, il rimborso al cittadino, dovrebbe arrivare prima di quel momento. Ecco che lo Stato ha dovuto finanziare l’operazione stanziando un fondo per i rimborsi. L’operazione ha riscosso enorme successo.
E se il cashback non venisse invece rimborsato?
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Oggi il Fisco deve ipotizzare di dover restituire i promessi 150 euro a tutti i cittadini maggiorenni titolari di un bancomat o di carta di credito. E con questo conteggio si vede con chiarezza che i fondi stanziati non bastano per tutti.
Le cifre sono queste. I cittadini muniti di uno strumento di pagamento elettronico sono ad oggi 5 milioni e 300mila. Però l’app IO è stata scaricata 9 milioni di volte. Possiamo immaginare che si tratti di persone che intanto hanno scaricato l’applicazione e adesso devono munirsi di SPID. Oppure devono fare la carta di identità elettronica per procedere più facilmente alla identificazione.
Ad oggi, il fondo stanziato, ammonta ad 228 milioni di euro. Per soddisfare tutti i cittadini occorrerebbero 43 milioni di euro circa.
È ben vero che si parla già di nuovo finanziamento da parte del Governo. Forse, quando questo articolo sarà disponibile sulle pagine di ProiezionidiBorsa, il ri- finanziamento sarà già realtà. Tuttavia, riteniamo di dover mettere in guardia i Lettori. Il meccanismo del cashback funzionerà solo se effettivamente il pagamento con moneta elettronica farà emergere transazioni che prima avvenivano al nero.
E se il cashback non venisse invece rimborsato? Ma il Fisco aveva già varato il meccanismo dello scontrino elettronico e del registratore di cassa che invia immediatamente i resoconti all’Agenzia delle Entrate. Molti acquisti, quindi, anche quando effettuati in contanti, non davano luogo a transazioni al nero. Su quelle somme il commerciante pagava già le tasse. Proprio perché erano operazioni che venivano immediatamente a conoscenza dell’Agenzia delle Entrate.
Se il Fisco avesse sbagliato i conti, i cittadini, dopo essersi dotati di tutti gli strumenti possibili, non percepirebbero rimborso alcuno. Oppure percepiranno il rimborso, ma a carico dello Stato perché il gettito fiscale non aumenterà in misura tale da coprire il rimborso promesso.