Dopo un 2022 dominato dal super dollaro, l’euro è riuscito sul finale a recuperare e a chiudere in parziale recupero le ingenti perdite accumulate nel corso dell’anno. Quali sono le prospettive per il nuovo anno? E se il cambio euro dollaro fosse partito verso area 1,3 da raggiungere nel corso del 2023?
Qualche dato statistico sull’anno appena conclusosi
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Per i primi nove mesi il 2022 è stato la naturale continuazione di un movimento che, iniziato da area 1,23, ha visto le quotazioni scendere fino in area 0,95. Nel corso dell’anno, quindi, si è arrivati a un’escursione ribassista, rispetto alla chiusura del 2021, che non si vedeva dal 2010.
Gli ultimi tre mesi del 2022, però, hanno visto un recupero della moneta unica europea che non solo è tornato saldamente sopra la parità, ma ha fatto sì che il saldo annuale fosse migliore rispetto a quello precedente.
Questo movimento rialzista potrà continuare anche nel corso del 2023?
Le variabili macroeconomiche che hanno condizionato e potranno condizionare il cambio euro dollaro
Il 2022 è stato pesantemente condizionato dalla politica monetaria restrittiva della Federal Reserve. Nella parte finale dell’anno, invece, una Fed meno aggressiva sui tassi di interesse e una BCE più falco hanno favorito la ripresa della moneta unica europea.
Nel corso del 2023 i comportamenti della Federal Reserve e della BCE continueranno a condizionare l’andamento del cambio euro dollaro. Decisivo sarà l’andamento dell’inflazione.
Ci sono poi altri aspetti che potrebbero condizionare il mercato valutario e quello azionario. In primis la recrudescenza del Covid e gli sviluppi della guerra tra Russia e Ucraina.
E se il cambio euro dollaro fosse partito verso area 1,3? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il 23 dicembre la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,0618, in rialzo dello 0,16% rispetto alla seduta precedente. La settimana, invece, si è conclusa con un rialzo dello 0,30%.
Time frame giornaliero
Erano due anni che sull’euro dollaro non si vedeva un rialzo così prolungato. L’incrocio rialzista delle medie, infatti, è in corso da 38 sedute. Tuttavia, il fatto che per diverse sedute le quotazioni si siano mosse in uno stretto trading range ha favorito l’avvicinamento delle medie. Ecco, quindi, che un incrocio ribassista non è completamente escluso. Monitorare con attenzione la tenuta della media di lungo (linea rossa). Una chiusura giornaliera sotto questo livello, infatti, potrebbe favorire un’accelerazione ribassista.
Time frame settimanale
Era da un anno e mezzo che non si vedevano 8 settimane consecutive al rialzo. L’euro, quindi, si mantiene impostato al rialzo contro il dollaro e al momento non si vedono grossi problemi all’orizzonte. Ci sono, quindi, elevate probabilità che l’euro sia salpato verso un importante rialzo contro il dollaro.
Time frame mensile
L’ultimo trimestre ha visto un’importante accelerazione rialzista che ha portato il cambio euro dollaro a puntare l’obiettivo in area 1,1249. Ovviamente, le medie non hanno ancora incrociato al rialzo, ma se questo evento dovesse accadere, allora le quotazioni potrebbero anche ambire a raggiungere quota 1,3.