Il nostro Governo per arginare la crisi economica che sta mettendo a dura prova molte famiglie, ha previsto una serie di misure urgenti. Tra queste ha previsto con il Decreto Aiuti ter il riconoscimento di un’indennità una tantum per determinate categorie di lavoratori. In particolare è prevista un’indennità pari a 150 euro ai lavoratori dipendenti aventi nel mese di novembre una retribuzione non superiore ad euro 1.538 euro. Inoltre è necessario che costoro non siano titolari di trattamenti di cui all’art. 19 del predetto Decreto né lavoratori domestici. Mentre alcuni lavoratori riceveranno 550 euro d’indennità presentando domanda, per questi lavoratori l’aumento in busta paga avverrà in maniera del tutto automatica. Ovvero sarà il datore di lavoro ad anticipare l’indennità al lavoratore direttamente sulla busta paga di quest’ultimo.
È questa la dichiarazione per avere 150 euro in più dal proprio datore di lavoro sulla busta paga di novembre
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Tuttavia sul lavoratore incombe comunque l’obbligo di presentare una dichiarazione al datore di lavoro, senza la quale quest’ultimo non potrà provvedere all’esborso dell’indennità. Il Decreto pone come condizione per l’indennità la previa acquisizione dell’autodichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’art.19 co.1 e 16. L’INPS, pertanto, con il messaggio n. 3806 del 20 ottobre 2022 illustra come debba essere la dichiarazione da presentare al datore di lavoro. Inoltre per facilitare i lavoratori alla compilazione, l’Istituto allega un modello dell’autodichiarazione da presentare ed è questa la dichiarazione per avere 150 euro in più.
Cosa dovrà indicare il lavoratore nell’autodichiarazione per avere l’indennità una tantum
Il lavoratore per ricevere i 150 euro in più sulla retribuzione di novembre deve presentare al proprio datore di lavoro una dichiarazione. In questa dovrà indicare di non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione/assegno sociale. Nonché di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, di trattamenti d’accompagnamento alla pensione decorrenti dal 1° ottobre. Dovrà poi dichiarare di non appartenere ad un nucleo familiare beneficiario del reddito di cittadinanza.
Inoltre nella dichiarazione il lavoratore dovrà specificare di rendere la presente dichiarazione al solo datore di lavoro che provvederà al pagamento dell’indennità. Ciò in quanto consapevole che l’indennità spetta una volta soltanto a ciascun avente diritto. Infine dovrà dichiarare, sotto la propria responsabilità che quanto reso corrisponde a verità e di essere consapevole delle conseguenze cui va incontro per false dichiarazioni. Ovvero oltre alle sanzioni previste dalla Legge, anche il recupero dell’indennità non spettante.
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