È quasi sconosciuto questo strumento grazie al quale gli eredi possono non pagare i debiti del defunto e ottenere solo la parte attiva dell’eredità

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Molti sanno che al momento e nel luogo della scomparsa di una persona si apre la successione. Se il defunto non lascia un testamento, avremo la successione legittima. Sarà, cioè, la legge a stabilire la divisione dei beni dell’eredità e i soggetti che li riceveranno. Se, invece, il defunto lascia un testamento, avremo la successione testamentaria. In entrambi i casi, al momento della scomparsa del testatore, gli eredi dovranno decidere se accettare oppure rifiutare l’eredità. Infatti, l’eredità si compone sia di parti attive che passive.

Può capitare che le passività dell’eredità superino la parte attiva. Dunque, per gli eredi accettare l’eredità comporterebbe una perdita economica. Per evitare questa perdita, possono procedere alla rinuncia all’eredità. Si tratta di una dichiarazione fatta ad un notaio, o al cancelliere in Tribunale, con cui l’erede afferma di non volere accettare l’eredità.

La rinuncia

È vero che l’erede potrebbe accettare l’eredità con beneficio di inventario. Questo gli consentirebbe di evitare che il suo patrimonio e quello del defunto si fondano. Il che gli permetterebbe di non pagare i debiti ereditari di tasca propria. Il fatto è che l’accettazione con beneficio di inventario è una soluzione temporanea. Oltretutto, costringe l’erede a fare molta attenzione agli atti che compie, infatti molte operazioni per la giurisprudenza equivalgono ad accettazione definitiva dell’eredità. È quasi sconosciuto questo strumento che consente all’erede di rinunciare all’eredità, in un primo momento, ma poi di riottenerla in un secondo momento.

Si tratta della revoca alla rinuncia dell’eredità. Spesso il motivo principale per cui gli eredi non accettano l’eredità è costituito dai debiti ereditari. Quando, cioè, le passività del patrimonio del defunto superano la parte attiva. Dunque, l’accettazione comporterebbe una perdita economica per l’erede. Esiste, però, lo strumento della revoca alla rinuncia dell’eredità. Mentre l’accettazione dell’eredità è irrevocabile, si può revocare la rinuncia.

È quasi sconosciuto questo strumento grazie al quale gli eredi possono non pagare i debiti del defunto e ottenere solo la parte attiva dell’eredità

È lo stesso codice civile a prevedere questa possibilità, ponendo però due limiti. Il primo è che il diritto di accettare dell’erede non si sia prescritto. Il secondo è che i beni dell’eredità non siano già stati divisi tra altri eredi o venduti a terzi. La Corte di Cassazione con un vecchio provvedimento, 4846/2003, ha spiegato che la revoca della rinuncia deve essere sempre espressa. Serve, cioè, una dichiarazione espressa dell’erede, normalmente ad un notaio, con la quale ritira la rinuncia fatta in precedenza.

Questa operazione potrebbe servire quando i debiti ereditari si stiano per prescrivere. Se i creditori non agiscono subito pignorando la parte attiva dell’eredità, l’erede potrebbe rinunciare in un primo momento all’eredità. Una volta prescritti i debiti dei creditori, a causa della loro mancata azione, l’erede potrebbe revocare la rinuncia e accettare solo la parte attiva del patrimonio.

Approfondimento

Per essere sicuri di ottenere l’eredità, gli eredi dovrebbero controllare questo requisito fondamentale ma sottovalutato del testamento olografo

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