È possibile rendere impignorabili i propri soldi con strategie di investimento? È possibile, se proprio vivessimo un (grosso) momento di difficoltà, rendere non pignorabili i soldi, il denaro investito in strumenti finanziari? La risposta è sì, ma anche no. Come spesso accade, infatti, la situazione è mista. Vediamo di capire se, e come, è possibile rendere impignorabili i propri soldi con strategie di investimento.
Che cos’è il pignoramento, innanzitutto?
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Il pignoramento rappresenta la fase iniziale dell’atto di espropriazione forzata dei beni di un debitore da parte del creditore. In poche parole, nel caso in cui il debitore risulti non solvente, il creditore può scegliere di seguire le vie legali per ottenere la quantità di denaro dovuta. È con un decreto ingiuntivo, emesso dal Tribunale o dal Giudice di pace, che si impone al debitore di rimborsare il creditore entro un certo termine. Quale? Quaranta giorni. A questo punto il debitore dovrebbe fare subito una cosa, cioè contattare l’istituto di credito con cui è moroso, e stabilire un nuovo accordo per rimborsare la somma. Se non lo fa, dopo 40 giorni gli verrà notificato un atto di precetto, spostando il termine di altri dieci giorni. Se ancora una volta non succede niente, ed il debitore non paga, le autorità giudiziarie potranno predisporre il pignoramento dei beni del medesimo.
Cosa è pignorabile e cosa no?
Il nocciolo della questione, ovviamente, sta tutto qui. Nello specifico, esistono tre tipologie possibili di pignoramento.
- Il pignoramento dei beni mobili;
- Il pignoramento dei beni immobili;
- Pignoramento presso terzi.
Col pignoramento dei beni mobili, i beni materiali del debitore restano comunque in suo possesso. Ma vengono sottratti alla sua disponibilità. In pratica, egli continua a essere il legittimo proprietario dei suoi beni, ma non può usufruirne. A meno che non li riscatti con la somma di denaro dovuta, ovviamente. Il pignoramento dei beni immobili, invece, è più grave. Prevede l’espropriazione di un’abitazione intestata al debitore, e la sua conseguente vendita all’asta. La somma ottenuta serve per estinguere il debito con l’istituto di credito.
Tale forma di pignoramento, come si può immaginare, si applica soprattutto, e quasi esclusivamente, per debiti piuttosto elevati. Infine, con pignoramento presso terzi si intende il sequestro di somme di denaro presenti su libretti postali e conti correnti bancari. Ma anche una trattenuta pari a un quinto dello stipendio, o dell’eventuale pensione percepita dal debitore. Per legge, non sono però pignorabili quei beni destinati al sostentamento primario del debitore e della sua famiglia. Ad esempio, sussidi di disoccupazione, assegno di maternità o la prima casa.
È possibile rendere impignorabili i propri soldi con strategie di investimento?
La nostra domanda ha trovato la propria soluzione nel pignoramento conto terzi. Visto che ai conti correnti sono legati i conti titoli, ogni forma di investimento è pignorabile. Ma, come forse saprete (e se non lo sapete ve lo diciamo noi), ci sono delle forme di investimento che non hanno bisogno del conto titoli. E sono le polizze, di qualunque tipo. All’interno di queste, ne esiste una categoria impignorabile. E sono le polizze vita. Le somme di denaro, infatti, utilizzate per acquistare una polizza sulla vita, non possono essere sottoposte a procedimento cautelare. La risposta all’assunto del titolo è quindi sì, ma solo ed esclusivamente in questo caso.
Fate molta attenzione, adesso. Perché altre polizze che possono fungere da investimenti, invece, sono più che pignorabili. Proprio così. Le tanto famose (per noi famigerate) polizze unit linked e index linked possono essere pignorate. Capito bene, allora? Se volete stipulare un’assicurazione per tutelare una somma di denaro, bisogna investire in un’assicurazione sulla vita classica, che poi ha anche il vantaggio di non rientrare nell’asse ereditario.
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