Per molti di noi gli animali domestici sono dei veri e propri membri della famiglia. C’è chi li tratta al pari di figli e nipoti, li ricopre di attenzioni e di cure, a volte addirittura di regali. Per molte persone anziane è una preoccupazione pensare al futuro del proprio gatto, nell’eventualità che non ci siano più.
Oggi vedremo in che modo è possibile tutelare l’animale dopo la morte e se è possibile lasciare l’eredità al proprio gatto.
Un’ambiguità giuridica
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Lo status giuridico del gatto nel nostro Paese è ambiguo in quanto da un lato è considerato come essere senziente e tutelato per questo dalla legge, dall’altro è considerato un bene di proprietà, come un oggetto inanimato parte del patrimonio.
Questa peculiare condizione del micio fa in modo che non sia possibile che sia nominato erede. Quindi in Italia è impossibile lasciare eredità al proprio gatto. Se abbiamo letto di fatti di cronaca di ricche ereditiere che hanno diseredato la famiglia in favore del felino sicuramente ciò non è avvenuto in Italia, ma in paesi con ordinamenti giuridici diversi dal nostro.
Se però stiamo scrivendo testamento e vogliamo essere sicuri di assicurare un futuro al gatto è possibile tutelarlo nominando un’altra persona erede e imporre da testamento degli obblighi nei confronti del gatto. Possiamo per esempio vincolare il denaro del patrimonio alle esigenze future del gatto, in maniera di assicuragli cure mediche e affettive.
È possibile lasciare l’eredità al proprio gatto?
Abbiamo visto che in Italia non è possibile nominare erede testamentario un animale domestico perché questo viene assimilato ad un oggetto. Con alcuni stratagemmi però potremo assicurare un futuro roseo al micio di casa, che siamo certi ce ne sarà eternamente grato.
E se vogliamo che il nostro gatto viva a lungo dobbiamo fare molta attenzione a questa patologia comune che li colpisce.