Non tutti riescono ad andare in pensione, con il sistema ordinario, accedendo al trattamento a 67 anni con 20 di contributi. Ci sono, infatti, persone che hanno iniziato a lavorare tardi, quindi per loro l’unica opzione possibile sarebbe quella contributiva. In questo caso, la pensione di vecchiaia è accessibile a coloro che hanno un’anzianità assicurativa successiva al 1° gennaio 1996. Essi rientrerebbero interamente nel regime contributivo, ma a condizioni diverse da chi vi accede con 20 anni di contributi.
Infatti, in questa ipotesi, sarebbero sufficienti anche solo 5 anni di contributi ma l’età pensionabile slitterebbe a 71 anni. Questa rappresenterebbe un’ottima soluzione per chi sia comunque anziano ma abbia lavorato solo per pochi anni. Cioè, la pensione di vecchiaia contributiva è l’unica possibilità fruibile per coloro che abbiano avuto una breve carriera lavorativa.
Requisiti per accedere alla pensione contributiva
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È bene chiarire, però, che non tutti riescono a centrare l’uscita a 71 anni, con un minimo di 5 anni di contributi. Questi ultimi, inoltre, devono ricadere interamente nel sistema contributivo. Ciò significa che possono accedervi solo i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi successivamente al 31 dicembre 1995. In alternativa, possono rientrarvi coloro che abbiano scelto di computarli nella gestione separata INPS. Tuttavia, in quest’ultimo caso, sono richiesti almeno 15 anni di contributi.
Quindi, è possibile la pensione nel caso in cui ci siano 5 anni di contributi ma solo se ricorrono specifiche condizioni. In altri termini, si tratta di un’opzione spettante soltanto ai contributivi puri. Essa, dunque, esclude coloro che abbiano versato i contributi prima del 1996. Sicché, anche se conveniente nei casi specificati, è una misura non accessibile a tutti.
È possibile la pensione con 5 anni di contributi per coloro che abbiano lavorato per poco tempo ma a queste condizioni di legge
I lavoratori di cui stiamo parlando sono coloro che non posseggono i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria. Dunque, per essi manca il doppio requisito: 67 anni di età e 20 di contributi. Parliamo, cioè, di coloro che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, ossia dei cosiddetti contributivi puri. Ebbene, perché possano accedere alla pensione, oltre ai due indicati, occorre un ulteriore requisito di carattere economico e cioè: aver maturato, alla data del pensionamento, un assegno pari o superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.
Quest’ultimo è variabile, in quanto ogni anno è soggetto a rivalutazione, in base all’andamento dell’inflazione. Nello specifico, per il 2022 il suo importo è pari ad euro 6.085,43. Ciò significa che, per accedere a questo regime, basterà percepire uno stipendio mensile di circa 1.800 euro lordi, ossia 1.000 euro netti.
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