Sul lavoro le donne sono svantaggiate ed è inutile parlare di parità di diritti. Le donne fanno figli e per nove mesi portano a termine una gravidanza che, per quanto buona modifica il loro fisico. E per almeno 7 di questi mesi, continuano a lavorare normalmente. Proprio come i colleghi uomini che “incinti” non sono. Le donne per un certo numero di giorni al mese hanno un ciclo mestruale che in alcuni casi risulta essere anche molto doloroso. E lavorano come tutti i propri colleghi. È possibile chiedere permessi dal lavoro in questi casi? Permessi specifici e non malattia. Scopriamo come stanno le cose.
Il congedo mestruale in Europa esiste
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In Spagna, proprio in quest’ultimo periodo, è arrivata una Legge che consente alle donne di avere un permesso di 3 giorni al mese dal lavoro. Ovviamente devono avere un certificato clinico che attesti che hanno un ciclo doloroso. Si tratta di una normativa che non ha precedenti e dovrebbe essere una specie di apripista per tutta l’Europa e potrebbe essere varata in tempi brevissimi.
A poterne fruire potrebbero essere tutte le lavoratrici assunte con contratto di lavoro subordinato e parasubordinato, sia nel pubblico che nel privato. A patto di avere una idonea documentazione medica a dimostrazione del proprio stato “invalidante”. Ma anche in altre parti del Mondo ci sono Leggi del genere. Come in Giappone o in India, dove però le donne non ne approfittano per paura di essere, poi, discriminate sul lavoro.
Congedo solo in caso di dismenorrea
Ovviamente il congedo è concesso solo in caso di una precisa sindrome invalidante, la dismenorrea. E la sindrome deve essere accertata e certificata dal proprio medico. La sindrome, poi, deve essere talmente acuta da impedire il regolare svolgimento dell’attività lavorativa.
Di fatto, quindi, non si tratta di permessi concessi indistintamente a tutte le donne in età fertile. Ma soltanto a quelle donne che vivono il ciclo con forti dolori, crampi, nausea, vertigini, vomito e mal di testa.
È possibile chiedere permessi dal lavoro in Italia?
Ed in Italia a che punto siamo? Esiste un pacchetto di leggi presentate in Parlamento che prevede anche un congedo mestruale per le donne. Ma è ormai fermo da anni e anche se inizialmente se ne era iniziato a discutere, ormai è finito nel dimenticatoio. L’interesse suscitato dalla Legge spagnola potrebbe muovere un po’ le acque e far tornare a parlare di congedo mestruale anche in Italia, ma l’iter burocratico sarebbe comunque molto lungo.
Per ora, quindi, le donne che hanno un ciclo mestruale doloroso hanno due possibilità: prendere un analgesico e continuare a lavorare normalmente. O restare a casa e mandare un certificato di malattia come hanno sempre fatto fino ad ora. A dimostrazione che gli stessi diritti sul lavoro, purtroppo non sono applicabili perché uomini e donne sono fisicamente troppo diversi.
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