La questione non è di poco conto ed anima le famiglie nel periodo prenatalizio. In questa diatriba, i fautori dell’albero vero ne elogiano il profumo inebriante che porta nella nostra casa. I sostenitori dell’albero artificiale ne difendono, invece, l’economicità e l’assenza di aghi di pino ovunque. Facciamo chiarezza.
Quanto costa un albero di Natale vero?
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Per prima cosa affrontiamo la questione dei costi. Un albero vero costa fra le 15 e le 80 euro e il prezzo varia a seconda delle varietà e dell’altezza. Un pianta da 1,7 m di altezza può costare fra le 50 e le 60 euro.
Ovviamente si tratta di una spesa che va ripetuta di anno in anno se optiamo per alberi tagliati. Mentre se scegliamo un albero in vaso da posizionare all’esterno, questa sarà una spesa una tantum.
Quanto costa quello artificiale?
Abbiamo usato volutamente il termine “artificiale” al posto di “finto” perché la ricerca sui materiali ha fatto passi da gigante. Ci sono materiali che rendono il pino finto quasi indistinguibile da quello vero ed è questo il caso degli alberi in PE ovvero Polyethylene. Per questo c’è una differenza di prezzo così ampia.
Prendendo come esempio l’albero da 1,5 m, possiamo dire che:
- in PVC costa sulle 30 euro circa;
- innevato e con pigne sulle 58 euro;
- in PE, di tendenza per il Natale 2022, può raggiungere anche le 130/160 euro a seconda di quanto sia folto e dalla quantità di rami.
Pro e contro dell’albero di Natale vero e finto
Tralasciando la questione prezzi bisogna valutare lo spazio necessario. Mentre per gli alberi finti si possono acquistare addirittura modelli da parete, per quelli veri dobbiamo predisporre un’area relativamente ampia nel soggiorno e lontano dai termosifoni e radiatori. Uno svantaggio innegabile è la perdita degli aghi. Non ultimo il problema degli incendi. Mentre gli alberi artificiali sono di materiale ignifugo, gli alberi veri sono facilmente infiammabili in caso d’illuminazione difettosa o sovraccarico.
L’albero di Natale più ecologico e sostenibile: vero o finto?
La risposta potrebbe esser semplice ma troppo frettolosa. Partendo dal fatto che si tagliano alberi per 15 giorni di decorazione della casa, sembrerebbe scontato optare per l’albero artificiale. In realtà occorre valutare altri dati come l’impatto ambientale a livello di emissioni. Il Dipartimento di Scienze forestali dell’Università degli Studi di Firenze ha condotto una ricerca a questo proposito. Lo studio ha comparato due tipologie di albero da 180 cm, uno vero del territorio casentino e uno artificiale. Mentre per produrre un albero vero si avrebbero delle emissioni pari a 0,522 kg di CO2e per produrre quello artificiale avremmo ben 19,4 kg di CO2e ossia anidride carbonica equivalente. Questo significa che l’albero artificiale per essere sostenibile tanto quanto quello vero dovrebbe durare per ben 37 Natali. Oltre al problema delle emissioni dannose, occorre affrontare il nodo smaltimento.
L’albero vero se ancora vivo al termine delle festività si può piantare in terra piena oppure portare al centro di raccolta perché totalmente biodegradabile. L’albero artificiale, invece, andrà conferito in discarica per essere smaltito poiché non riciclabile. Le stime sulle tempi di smaltimento della plastica dell’albero di Natale sono di 200 anni.
Se ci chiedessimo: “È più ecologico e sostenibile un albero di Natale vero o finto?”, potremmo rispondere a favore del primo.