Talvolta ricorrere al chirurgo può essere necessario non solo per fattori estetici ma anche funzionali, proprio come l’intervento per correggere le palpebre.
Ciò che colpisce immediatamente di una persona è sicuramente lo sguardo che a volte vale più di mille parole. Avere uno sguardo ben curato è fondamentale, talvolta però le creme e la cura di sé potrebbero non bastare. Inoltre quando le palpebre risultano particolarmente pesanti e la pelle in eccesso si deposita sull’occhio si potrebbe avere addirittura una limitazione della visione periferica. In questi casi oltre ad un effetto antiestetico, tale condizione può inficiare le normali attività giornaliere, come guardare la TV, guidare, leggere, cucinare. In tali situazioni potrebbe essere necessario ricorrere ad un intervento di chirurgia estetica, in particolare della blefaroplastica. Si tratta di un intervento di ringiovanimento delle palpebre, superiori, inferiori o entrambe che consente di ritrovare uno sguardo più giovane e fresco. In particolare con tale intervento si eliminano grasso e tessuti di rivestimento in eccesso.
In cosa consiste l’intervento
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Questo intervento solitamente avviene in anestesia locale con sedazione e raramente in anestesia totale. Sulla palpebra superiore l’incisione è posta a livello della piega dell’occhio, estendendosi leggermente a lato sulla cute della palpebra, diventando impercettibile a occhi aperti. Mentre nella palpebra inferiore l’incisione si trova subito sotto le ciglia e anche in questo caso risulterà pressoché invisibile.
L’intervento può durare un paio d’ore e avviene in un giorno. Molti potrebbero talvolta rinunciare per via del costo dell’intervento, che può superare anche i 2.000 euro. Ma in determinati casi l’intervento potrebbe essere gratuito in quanto convenzionato con il Sistema Nazionale Sanitario. Il Legislatore esattamente come per alcune spese mediche, a fronte di determinate situazioni, prevede che delle agevolazioni per i pazienti.
È incredibile ma alcuni interventi chirurgici possono essere svolti gratuitamente
In particolare quando una o entrambe le palpebre superiori sono abbassate rispetto alla norma. In questi casi il margine superiore della palpebra va a coprire parzialmente addirittura totalmente la pupilla, oscurando il campo visivo. In questi casi si tratta di ptosi della palpebra che può essere congenita o acquisita e comparire nel corso degli anni, neurologica o muscolare. Le cause possono essere problemi muscolari, nervosi o associati alla fascia che avvolge il muscolo. Si tratta di un problema più che estetico di carattere funzionale. In questi casi si può avere difficoltà ad aprire gli occhi con una conseguente limitazione del campo visivo. Pertanto sarà necessario ricorrere ad un intervento chirurgico di correzione della ptosi palpebrale.
Per accertare se si tratta di ptosi, il chirurgo oculoplastico proporrà al paziente uno specifico test di stimolazione del muscolo di Muller. In questi casi è incredibile ma alcuni interventi importanti per la salute ma anche per uno sguardo migliore non si pagano. In particolare qualora l’intervento chirurgico non abbia scopi estetici ma prettamente funzionali può essere convenzionato dal Sistema Nazionale Sanitario. Pertanto per far sì che l’intervento sia mutuabile il medico dovrà certificare la riduzione del campo visivo e la conseguente necessità dell’intervento chirurgico.