La primavera 2021 ha confermato gli ultimi trend in atto sul mercato dei titoli di Stato. Cioè domanda molto forte del prodotto, sia da parte dei privati che degli istituzionali, sia dai residenti che da parte dei risparmiatori esteri.
Nulla da eccepire: è incredibile come gli investitori di tutto il Mondo lo comprino come fosse oro. Ma cosa c’è dietro tutto questo strong buy?
Le recenti emissioni MEF
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Ai livelli record del debito pubblico italiano si uniscono le forti difficoltà scaturite dalla pandemia che costringe il MEF a continui collocamenti di titoli di Stato. Il carnet dell’attuale offerta è complessa e ricca di prodotti nuovi; riassumiamoli.
Ai primi di marzo il Tesoro ha lanciato il suo primo BTP green (ISIN: IT0005438004) con scadenza 30 aprile del 2045. Le richieste del titolo da parte degli investitori istituzionali furono addirittura superiori agli 80 miliardi di euro. La raccolta tuttavia fu pari a 8,5 miliardi di euro, per un bond che offre una cedola fissa dell’1,50%.
Il 25 marzo è andato invece di scena il BTP short term (ISIN: IT0005440679) che ha rimpiazzato i vecchi, cari CTZ. Mentre quest’ultimi hanno un mercato squisitamente domestico, i nuovi BTP a breve durata li comprano anche dall’estero. Eppure la cedola offerta è pari allo 0%, mentre il rendimento è addirittura in territorio negativo.
Le emissioni prossime a venire
Parimenti, forte, risulta la domanda per l’emissione dual tranche che il MEF ha appena lanciato. Lo si evince dai risultati del collocamento di sindacato pubblicati dallo stesso MEF (qui il link).
Si tratta del BTP benchmark a 50 anni, con scadenza 1° marzo 2071. L’importo richiesto è stato pari a 64,73 miliardi di euro mentre quelli assegnati pari solo a 5.
Altrettanto buona è stata anche la domanda per il BTP a 7 anni (scadenza il 15 marzo 2028): 64,93 miliardi di euro richiesti e 7 quelli assegnati.
Insomma, non c’è che dire: è incredibile come gli investitori di tutto il Mondo lo comprino come fosse oro.
Infine ricordiamo il grande appuntamento per il pubblico degli investitori retail. Lunedì 19 aprile partirà infatti il collocamento della terza emissione del BTP Futura.
Nell’articolo di cui qui il link riportiamo tutti i dettagli di questo titolo con potenziale premio fedeltà fino al 6%.
Strano ma è incredibile come gli investitori di tutto il Mondo lo comprino come fosse oro
Il piccolo risparmiatore si chiede a questo punto il perché di queste massicce richieste dei titoli di Stato italiani. Eppure le cedole dei BTP non rendono “giustizia” al grado di rating dell’emittente. E neanche al livello del suo debito pubblico per non parlare del tasso di crescita del PIL nazionale, spesso sotto la media dei principali Paesi UE.
Dietro questa “BTP mania” ci sono grosso modo tre fattori:
a) la quantità monstre di liquidità che le Banche Centrali di mezzo mondo stanno riversando sui mercati e sull’economia reale;
b) gli investitori istituzionali sono tra i primi acquirenti dei BTP. Sul mercato, infatti, le obbligazioni italiane sono quelle che rendono relativamente meglio rispetto a quelle emesse dalle principali economie sviluppate;
c) gli acquisti “garantiti” dal programma PEPP della BCE. Solo negli ultimi due mesi, l’istituto centrale ha acquistato BTP per 20,5 miliardi di euro. Mentre nel bimestre precedente le compere si erano fermate a 18,14 miliardi di euro, per un totale complessivo di circa 156,81 miliardi dal varo del programma.
Ecco illustrate le ragioni del boom di questa domanda. Intanto, sul mercato è incredibile come gli investitori di tutto il Mondo lo comprino come fosse oro.