Più volte abbiamo avuto modo di parlare delle meravigliose perle che la nostra bella Italia ci offre. Non sempre infatti è necessario attraversare l’Oceano per visitare luoghi particolari e attrazioni magnifiche.
Oltre ai luoghi più noti e celebri, in Italia ci sono angoli di una bellezza incredibile e che purtroppo molti non conoscono. Meraviglie che, tra l’altro, spesso sono totalmente gratuite.
Abbiamo ad esempio visto il caso delle Lame Rosse nelle Marche, che nulla hanno da invidiare ai canyon americani. Siamo poi andati a conoscere più da vicino le Pozze Smeraldine, una delle attrazioni naturalistiche più belle del Friuli Venezia Giulia.
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle perle poco conosciute. Quest’oggi rimaniamo in Friuli, in questa piccola regione del Nordest dalle mille sfaccettature.
È in Italia questo incredibile luogo desertico che ricorda le steppe asiatiche
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Nel cuore della provincia di Pordenone, troviamo i Magredi. Termine che in lingua locale significa “terra magra”. I Magredi, infatti, sono una pianura secca e arida caratterizzata da sassi e ghiaia.
Quest’area così particolare è collocata esattamente al centro di una sorta di “V” creata dai corsi del Celline e del Meduna, due piccoli fiumi che si uniscono per poi scorrere a valle.
Storia e origini
I Magredi si sono formati 23 milioni di anni fa circa. Nel periodo storico caratterizzato da alluvioni, movimenti tettonici e glaciazioni, tantissimo materiale detritico è stato trasportato a valle da vari corsi d’acqua. Materiale ghiaioso che si è fermato poi a valle dando origine a questa immensa distesa ghiaiosa che si trova ai piedi delle Dolomiti friulane. Il materiale che caratterizza i Magredi non è impermeabile. L’acqua quindi filtra nel sottosuolo e poi riaffiora nella cosiddetta “area delle risorgive”.
Si tratta di un paesaggio davvero surreale, soprattutto se pensiamo a dove ci troviamo.
Ricordiamo infatti che il Friuli è la regione italiana dove piove di più. I Magredi pertanto rappresentano una vera e propria grande particolarità naturalistica. Un’arida distesa brulla ricoperta da sassi bianchi e levigati.
Flora e fauna
Nonostante l’evidente inospitalità del territorio, nei Magredi vi sono comunque una fauna e una flora specifici.
Tra le pietre germoglia la Brassica glabrescens, un delizioso e piccolo fiore giallo che cresce soltanto qui. Sono inoltre presenti anche arbusti cespugliosi.
Per quanto riguarda invece la fauna, l’ambiente è particolarmente interessante per il birdwatching. È possibile avvistare senza difficoltà aquile, nibbi, poiane, ghiandaie e molti altri volatili. Il simbolo dei Magredi è però l’Occhione, un uccello che viene così chiamato per il suo particolare bulbo oculare che risulta molto sporgente e ben in evidenza.
Come raggiungere i Magredi
I Magredi si estendono su ben 43.000 ettari del territorio pordenonese. Nello specifico occupano l’area compresa tra i Comuni di Vivaro, Maniago, Cordenons e San Quirino. Tutte zone che nel 2013 sono state designate “Zone Speciali di Conservazione” (ZSC).
Ed ecco quindi la scoperta di un luogo davvero particolare e molto suggestivo, perché è in Italia questo incredibile luogo desertico che ricorda le steppe asiatiche.
Approfondimento
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