Tra le tante incertezze su eventuali richiusure e sull’incidenza delle varianti, dobbiamo fare chiarezza! È quindi il momento di chiarire: “il vaccino copre dalla variante Delta?”. Ebbene, i principali articoli pubblicati al riguardo dalle riviste specializzate “New England Journal of Medicine” e “Nature” sono molto diretti sul punto.
Infatti, senza mezzi termini, gli studiosi, oggi più che mai, hanno potuto rispondere con maggiori certezze. E cioè: “c’è un solo modo per tenere a bada il virus: vaccinarsi e farlo completando il ciclo”. Questo vale anche per chi è stato già colpito dal virus. Sicché, stando appunto agli studiosi, sembra chiaro che sia questo il solo modo per assicurarsi una protezione contro la variante che fa più paura. E cioè la variante Delta del coronavirus che si sta sempre più diffondendo nel Mondo.
Il problema della variante Delta
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In queste settimane, infatti, a prendere il posto da protagonista della variante Alfa, è la variante Delta del Covid 19. Essa è stata isolata in India ed è responsabile del nuovo incremento di contagi a livello globale. Secondo gli studi epidemiologici questa variante sembrerebbe più contagiosa dell’Alfa almeno del 40-50%. Un virus, quindi, che sta mutando verso una contagiosità massima. Ed ecco che rispunta fuori la domanda iniziale.
È il momento di chiarire: il vaccino copre dalla variante Delta?
Sulla questione due studi, pubblicati di recente, hanno appurato proprio la capacità degli anticorpi di neutralizzare detta variante.
Nel primo, pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, si è valutata detta capacità con riguardo ai vaccini a mRNA. La risposta è stata positiva.
Un altro studio dell’Institut Pasteur di Parigi, pubblicato su “Nature”, è stato ancora più specifico a riguardo. Lo studio in questione ha concluso che il vaccino copre, in maniera seppure ridotta, nel caso di ciclo vaccinale completato. La copertura servirebbe ad evitare il peggio, cioè decessi e ospedalizzazione.
In particolare, si è constatato che il vaccino di Pfitzer coprirebbe intorno al 64% anziché al 94%, in caso di avvenuta somministrazione delle due dosi. Stessa copertura sarebbe assicurata, secondo questo studio, anche dai vaccini a vettore virale, come AstraZeneca.
La capacità di neutralizzazione, invece, risulterebbe enormemente ridotta in caso di avvenuta assunzione di una sola dose. Stesso discorso vale per chi ha contratto la malattia in precedenza. Pertanto, a chi ha già contratto il virus, si sta consigliando di fare almeno una dose di vaccino, onde evitare recidive.
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