Acquistare tramite e-commerce si fa comodamente e a basso costo. Ma ciò non vuol dire che è esente da rischi. Da una indagine Euroconsumers è venuto fuori che due prodotti su tre non rispettano gli standard europei di sicurezza. Non è tutto oro quello che luccica. Purtroppo sulla rete c’è un proliferarsi di prodotti pericolosi, venduti anche sulle principali piattaforme di e-commerce: Amazon, eBay, Aliexpress, Lightinthebox e Wish.
Quanto spendiamo con l’e-commerce
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Nel 2019 gli italiani hanno speso per acquisti online circa 36,5 miliardi di euro. Un aumento rispetto all’anno precedente del 30%.
I prodotti pericolosi
Questi prodotti poco sicuri che non rispondono alle normative europee vengono realizzati fuori dall’Unione Europea che attraversano le maglie dei controlli alla frontiera ed entrano senza problemi nelle maggiori piattaforme di e-commerce utilizzate dagli europei.
Di chi è la responsabilità
Le piattaforme che mettono in vendita questi prodotti non hanno colpe ma potrebbero verificare in modo più accurato ciò che vendono.
La normativa per tutelare l’acquirente c’è ma spesso non viene rispettata. Ad esempio nel momento in cui viene trovato un prodotto pericoloso, i siti di e-commerce sono tenuti a ritirarlo entro 24 ore, ma nei fatti non avviene mai.
Acquistare online non vuol dire sicurezza al 100%
Molte persone che acquistano dalle maggiori piattaforme di e-commerce pensando che la comodità ed efficienza del servizio sia associato anche a una garanzia di qualità dei prodotti offerti, purtroppo non è così.
La battaglia di Altroconsumo
Una delle associazioni più conosciute sta ingaggiando una battaglia a tutela dei consumatori. Sollecita le Istituzioni ad essere più vigili.
Cosa fa Amazon
Amazon mette in evidenza che i prodotti messi in vendita sulla propria piattaforma sono conformi alle leggi e ai regolamenti. La responsabilità eventualmente è in capo ai partner di vendita. Amazon ha elevato gli standard di sicurezza e nel caso in cui si rende conto di qualcosa poco chiaro intraprende azioni legali. Ma non facciamo di tutta un’erba un fascio.