Che sia un anno sui generis è fuor di dubbio, che il governo italiano si stia adoperando con ogni mezzo per la “war on cash” è un dato di fatto. Il 2021 “promette bene”. Uno degli effetti forti è il duro colpo al contante e ai prelievi bancomat per i clienti e i risparmiatori di queste banche che partecipano la società Bancomat spa. La Redazione di Proiezionidiborsa ha affrontato in altri articoli il pericolo che corrono i correntisti nel vedersi aumentate le commissioni di prelievo. Oltretutto, scoprendo il costo solo alla fine dell’operazione di prelievo al bancomat, in quanto lo stesso non sarebbe dichiarato a priori.
In questa analisi, però, affronteremo la ratio di sottofondo che muove la riforma in parola e chi in effetti rischia di vedersi aumentato il costo totale del conto corrente.
Il Governo cashless e il controllo dell’Antitrust sul rispetto dell’art. 101
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La ragione che muove il sistema è chiaramente la guerra al contante. Il Governo cashless nel quadro degli interventi volti a ridurne l’utilizzo, ha individuato sistemi di incentivazione all’uso della carta elettronica. Per i consumatori, sono stati introdotti sistemi come il cashback, la lotteria degli scontrini, detrazioni forti in dichiarazione, ecc. Per gli esercenti, invece, la concessione di crediti d’imposta sulle commissioni POS fino al 30%. Sembra, dunque, chiaro che un costo ostativo al prelievo di contanti sia ben visto e ben si colloca nella strategia disegnata per contrastare l’evasione fiscale.
È pur vero però che Bancomat spa è una azienda privata, e se anche avesse il placet governativo, la manovra è al vaglio dell’Antitrust. In particolare, l’AGCM valuterà il rispetto dell’articolo 101 del TFUE circa il rispetto della corretta concorrenza nel mercato. In poche parole, si valuterà se questa manovra sia lesiva per i consumatori.
Duro colpo al contante e ai prelievi bancomat per i clienti e risparmiatori di queste banche
Per analizzare compiutamente, bisogna indagare chi è Bancomat spa, o meglio da chi è partecipata. Sono 125 banche italiane che, con spessore diverso, eleggono la Governance societaria. Vale a dire, chi detta le regole del gioco e decide. Attualmente il consiglio d’amministrazione è composto da 3 consiglieri di INTESA spa, 2 di UNICREDIT, 1 di BPER, 1 di UBI, 1 di MPS, 1 di CREDEM, 1 di ICCREA e 1 di BPM. Pertanto, per la proprietà transitiva, se dovesse concretizzarsi la riforma, questi i primi ATM da tenere sott’occhio.
Ovviamente, la questione del costo del prelievo è stato un argomento scottante e una spina nel fianco delle banche tradizionali. In effetti, le banche online hanno da sempre applicato costi marginali o nulli a tali operazioni. La ragione è da ritrovare nella snellezza delle strutture e dall’assenza di altri costi. I primi a correre il rischio dell’aggravio sono proprio i clienti dette banche, ovvero quelle senza sportelli fisici. Non è detto, però che i clienti delle banche tradizionali siano al sicuro. Il rischio di non conoscere i costi del prelievo a priori vale anche per loro!
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