Due alternative al reddito di cittadinanza e come funzionerebbero tra fragili e occupabili 

due alternative al reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza non verrà cancellato dal prossimo primo gennaio come inizialmente si pensava. Ma è altrettanto vero che la sua fine è programmata. Dal 2024 verrà cancellato, ma anche sostituito con nuove misure il cui funzionamento va approfondito.

E sono due le misure che potrebbero prenderne il posto. Una è una misura già sperimentata in passato. L’altra invece è una assoluta novità. Una cosa certa è che dal primo gennaio 2023 il reddito di cittadinanza cambierà pelle. Ma come funzionerà l’assistenzialismo post RDC?

Due alternative al reddito di cittadinanza che guardano comunque ai fragili

La confusione intorno al reddito di cittadinanza è davvero tanta. A contribuire a questo stato di poca chiarezza, la stampa e i media, che in base alle loro posizioni pre-schierate, dicono tutto ed il contrario di tutto. Al momento l’unica cosa assolutamente chiara e incontrovertibile è che il Governo Meloni non toglierà il reddito di cittadinanza a chi lo prende già oggi ed è considerato fragile. Infatti per le famiglie con minorenni, anziani o invalidi, il reddito di cittadinanza per tutto il 2023 sarà percepito alla stregua di oggi.
Governo Meloni

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Un taglio lo subiranno i soggetti beneficiari del sussidio di età compresa tra i 18 e 59 anni. Per loro, il sussidio verrà accorciato a otto mesi. Si tratta di soggetti considerati occupabili da parte del nuovo esecutivo. Significa soggetti che potrebbero lavorare e che devono essere formati per poter essere inseriti di nuovo nel mondo del lavoro. Infatti tra le novità ci sarà anche l’obbligo di frequentare dei corsi di formazione da parte di questi beneficiari del sussidio. I corsi di formazione della durata di sei mesi, saranno obbligatori da frequentare, pena la decadenza dal sussidio.

Anche il REI nelle due alternative possibili

Due alternative al reddito di cittadinanza, e sono il reddito di inclusione e il reddito di sussistenza. In entrambi i casi pare che i fragili prima citati non sarebbero minimamente toccati da tagli e limitazioni della misura. Si ricorda che il REI è stato il predecessore del RdC e il suo funzionamento era simile, anche se meno favorevole dal punto di vista degli importi. Infatti partiva da 187,50 euro al mese per una famiglia composta da una sola persona, a 547,96 euro per famiglie con 6 o più persone. Una misura che sicuramente bisognerà rettificare e sistemare, nel caso in cui sia quella prescelta dal 2024.

famiglia

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Della seconda misura di cui si parla, cioè del reddito di sussistenza, tutto ancora in alto mare, compreso il nome che potrebbe non essere quello indicato. Resta il fatto che l’indirizzo è quello di evitare di erogare un sussidio ad un giovane per tutta la vita. Basti pensare che il REI poteva essere percepito per 18 mesi rinnovabili, ma solo decorsi 6 mesi tra un rinnovo e l’altro.

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