Il reddito di cittadinanza non verrà cancellato dal prossimo primo gennaio come inizialmente si pensava. Ma è altrettanto vero che la sua fine è programmata. Dal 2024 verrà cancellato, ma anche sostituito con nuove misure il cui funzionamento va approfondito.
E sono due le misure che potrebbero prenderne il posto. Una è una misura già sperimentata in passato. L’altra invece è una assoluta novità. Una cosa certa è che dal primo gennaio 2023 il reddito di cittadinanza cambierà pelle. Ma come funzionerà l’assistenzialismo post RDC?
Due alternative al reddito di cittadinanza che guardano comunque ai fragili
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Anche il REI nelle due alternative possibili
Due alternative al reddito di cittadinanza, e sono il reddito di inclusione e il reddito di sussistenza. In entrambi i casi pare che i fragili prima citati non sarebbero minimamente toccati da tagli e limitazioni della misura. Si ricorda che il REI è stato il predecessore del RdC e il suo funzionamento era simile, anche se meno favorevole dal punto di vista degli importi. Infatti partiva da 187,50 euro al mese per una famiglia composta da una sola persona, a 547,96 euro per famiglie con 6 o più persone. Una misura che sicuramente bisognerà rettificare e sistemare, nel caso in cui sia quella prescelta dal 2024.
Della seconda misura di cui si parla, cioè del reddito di sussistenza, tutto ancora in alto mare, compreso il nome che potrebbe non essere quello indicato. Resta il fatto che l’indirizzo è quello di evitare di erogare un sussidio ad un giovane per tutta la vita. Basti pensare che il REI poteva essere percepito per 18 mesi rinnovabili, ma solo decorsi 6 mesi tra un rinnovo e l’altro.