Il silenzio di Draghi sugli aiuti e la sua ritrosia rispetto al concetto di Stato assistenziale, aveva fatto pensare che il nuovo decreto si sarebbe presentato privo di misure di sostegno per la popolazione afflitta dal Covid.
Invece, il provvedimento, al vaglio del Governo, introdurrà una serie di misure di sgravio, che lo hanno reso davvero popolare. Tra queste, all’esenzione per il bollo auto, si accompagnerebbero, addirittura, quella per IMU e TARI.
Sicché, l’attesa per il nuovo Decreto Sostegno è diventata quasi spasmodica. Il provvedimento cardine rispetto alle rispettive esenzioni, è rappresentato dalla cancellazione dei debiti pretesi dal Fisco a partire dal 2015.
In altri termini, la domanda che ci poniamo è la seguente: “Draghi oltre al bollo auto, cancella anche IMU e TARI. A quali condizioni?”.
Anzitutto, la misura per il 2021, consentirebbe a chi non ha pagato il bollo auto, IMU, TARI e altre imposte locali, di non essere più perseguitato dall’Agenzia delle Entrate, per la relativa riscossione. Tuttavia, cerchiamo di capire bene come opereranno detti benefici.
Bollo auto, IMU e TARI cancellati?
Indice dei contenuti
Sicché, la domanda che ci porremo è se, veramente, Draghi, oltre al bollo auto, abbia cancellato anche IMU e TARI e a quali condizioni. Anzitutto, si deve trattare di imposte che non siano state regolarizzate dal 2015 in poi.
Rispetto ad esse, la nuova Pace Fiscale, in arrivo entro giugno 2021, prevede un Saldo e Stralcio molto più ampio rispetto al passato, cui si accompagna un mini condono per i debiti inesigibili.
Detto intervento fiscale storico, interviene in uno dei momenti più difficili della storia italiana, quindi si può dire si adatti perfettamente alla situazione! Si tratta, infatti, di un provvedimento che avvantaggerebbe i tantissimi contribuenti che vedrebbero, in un’unica soluzione, cancellati taluni debiti e ridimensionati sensibilmente degli altri.
Sicché, dalla bozza del Decreto Sostegno si evince che la base certa della misura prevede un Saldo e Stralcio per cartelle attive dal 2015, il cui valore non superi l’ammontare dei 5.000 euro. Dopo tale soglia, invece, si dovrebbe poter beneficiare della Rottamazione quater.