Questo inizio 2023, anche se in territorio positivo, non è stato dei più brillanti per gli indici americani che si collocano in fondo della classifica dei migliori a livello mondiale. A questo punto cosa serve per fare esplodere i mercati azionari a Wall Street? Molte sono le variabili in gioco a livello macro economico, ma a livello grafico i livelli oltre i quali si potrebbe partire al rialzo o al ribasso sono molto chiari.
La situazione a livello macro economico
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Nel corso del 2022 il Dow Jones e gli altri indici americani sono stati penalizzati dalla politica aggressiva dei tassi portata avanti dalla Federal Reserve. Per combattere l’inflazione, infatti, i tassi sono stati spinti su in maniere veloce e importante. Basta guardare il grafico qui di seguito. Dallo 0,25% di gennaio 2022 i tassi di interesse sono saliti al 4,5% di dicembre 2022.
Nel corso del 2023 qualche altro ritocco al rialzo potrebbe anche essere possibile, ma il rallentamento dell’inflazione potrebbe favorire una politica meno severa della Federal Reserve con conseguenti effetti positivi sui mercati azionari.
Cosa serve per fare esplodere i mercati azionari a Wall Street? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il Dow Jones (DJ30) ha chiuso la seduta del giorno 27 gennaio a quota 33.978,08, in rialzo dello 0,08% rispetto alla seduta precedente. La variazione settimana su settimana è stata al rialzo dell’1,81%.
Time frame giornaliero
La situazione a livello giornaliero è molto incerta. Continuano, quindi, ad alternarsi falsi segnali al rialzo e al ribasso. L’ultimo segnali di inversione c’è stato alla chiusura di venerdì quando le medie hanno incrociato al rialzo.
Per una visione meno volatile, però, si consiglia di analizzare in dettaglio il time frame settimanale.
Time frame settimanale
Le medie sul Dow Jones sono ancora incrociate al rialzo, anche se sono molto vicine e potrebbero invertire da un momento all’altro. Di interesse è l’aumento dei volumi cui abbiamo assistito nel corso dell’ultima settimana.
Indipendentemente dai segnali, però, c’è un aspetto che va evidenziato e che non bisogna trascurare per capire il futuro di medio termine del Dow Jones. Come si vede dal grafico, a partire da fine novembre le quotazioni si sono mosse all’interno di uno stretto trading range individuato dai livelli 32.690 e 34.670. Solo una chiusura settimanale esterna a uno di questi livelli potrebbe dare forte direzionalità al Dow Jones.
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