Dow Jones: rottura ribassista e proiezioni

ProiezionidiBorsa

Il Dow Jones e i mercati americani stanno vivendo il peggior mese di dicembre dal 1931.

Come abbiamo visto nella mia precedente analisi, le ultime sedute su Wall Street hanno determinato la rottura di rilevanti riferimenti supportivi, con conseguenze di non poco conto sulla struttura di lungo termine, ormai avviata ad una chiusura di fine anno all’insegna del modello top bottom.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Ma tale rottura, in particolare del minimo della prima parte dell’anno, ha confermato anche un pattern di lungo termine di magic box, e consente di proiettare, con maggior attendibilità statistica rispetto a precedenti analisi, un  probabile bottom di medio/lungo.

Su tale proiezione convergono anche altre indicazioni ed analisi econometriche, ma procediamo con ordine.

Proiezioni di Magic Box sul Dow Jones

Un fondamentale setup spazio/tempo proiettato da magic box proietta, in particolare sul Dow Jones, su cui è stata effettuata la presente analisi, area 16.000 per aprile 2020.

Vediamo perché altre tecniche convergono su tale indicazione.

Statistica sulla durata dei ribassi

Una statistica interessante è quella che evidenzia come sui mercati azionari americani gli ultimi bottom di lungo termine si siano formati nel secondo anno successivo rispetto a quello in cui si era formato il massimo.

Questo si è verificato sia nel ribasso 2000/2002, sia nel ribasso 2007/2009.

Pertanto tale statistica candida il 2020 come anno di potenziale bottom.

Proiezione formazione cuneiforme

I recenti sviluppi ribassisti hanno confermato un pattern cuneiforme, che proietta lo stesso setup temporale e lo stesso obiettivo di prezzo sopra indicato.

Ecco il relativo grafico su barre settimanali.

Il setup di prezzo si trova all’incrocio tra le due trend lines nere.

Il target di prezzo è rappresentato dal livello delle quotazioni che si troverà lungo la retta di supporto del canale ribassista in rosso, in corrispondenza del setup temporale.

Tecniche di Gann

Un quadrato di Gann proietta un setup prossimo a quello di aprile, per marzo 2020.

Ipotesi ciclica sul Dow Jones

Anche una possibile evoluzione ciclica delle future dinamiche di borsa, proietta il mese di aprile 2020 come probabile candidato al bottom, come da grafico seguente.

Ovviamente si tratta solo di una proiezione e, come sempre, daremo la prevalenza alle indicazioni trend following.

Ma vi sono anche alcune indicazioni econometriche che paiono avvalorare tale ipotesi.

Evoluzione econometrica per gli utili del Dow Jones

Intanto occorre osservare, in concomitanza con l’accelerazione ribassista degli ultimi giorni, un ulteriore peggioramento della curva dei rendimenti statunitense.

Si ritiene  opportuno proiettare le percentuali di variazione degli utili di bilancio e la variazione del rendimento del bond decennale, per avere una stima  del fair value di equilibrio.

Nel 2020, proiettando la variazione annua, il bond decennale dovrebbe avere un rendimento attorno al 3,4 per cento.

Pertanto, in base al modello econometrico adottato, il fair value di equilibrio dovrebbe essere pari a: 1/0,084, da cui un p/e di 11,9.

Stime e proiezioni per il Dow Jones

Nel 2020,dovremmo avere una quotazione a 16.000 e  questa dovrebbe corrispondere ad un p/e di circa 8,5.

Questo significherebbe circa un 30 per cento in meno rispetto al fair value di 11,9, e livello di quotazione con uno sconto tipico, in molti casi, delle fasi di bottom di lungo termine.

Invece, come dicevamo in una precedente analisi, se i prezzi rimanessero sui livelli attuali, neppure nel 2020 vi sarebbe una quotazione a sconto.

Infatti il Dow Jones quoterebbe, in base alle stime sugli utili futuri, su un livello di p/e di 11,5/12, mentre il fair value sarebbe attorno a 11,9, in base sempre alla proiezione dei rendimenti del bond decennale.

Solo nel 2021, come dicevamo in quella precedente analisi, se le quotazioni rimanessero sui livelli attuali, avremmo una quotazione a sconto.

Infatti avremmo un probabile p/e di equilibrio attorno a 11,4.

E le attuali quotazioni corrisponderebbero ad un p/e compreso tra 9 e 10, quindi senza neppure raggiungere una quotazione a sconto del 30 per cento.

Molto più probabile, quindi, che i prezzi si adeguino a proiezioni di tassi in aumento e ad una curva dei rendimenti ormai sempre più invertita, sino a raggiungere uno sconto del 30 per cento sul fair value, come dovrebbero rappresentare i 16.000 punti nel 2020.

Approfondimento

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