Può capitare, soprattutto in un periodo di crisi come quello prolungato che stiamo vivendo, di diventare insolventi. E la paura, quando si accumulano debiti che non si riescono a saldare, è sempre quella di essere oggetto di un procedimento esecutivo. Con conseguente pignoramento. Quest’ultimo può colpire parte dello stipendio e della pensione, ma anche il conto corrente. E allora, se si hanno dei contati da parte per le emergenze, ecco dove tenere i soldi al sicuro per non rischiare che siano oggetto di pignoramento.
Pignoramento, quando scatta per il debitore?
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Intanto iniziamo con il cercare di capire quando scatta il pignoramento per il debitore. Perché non è che se non si paga una bolletta della luce o del gas per un momento di disagio economico si rischia il pignoramento.
Il pignoramento lo rischia il debitore insolvente, quello che viene catalogato come cattivo pagatore. Ad esempio se si è chiesto un finanziamento e non si pagano le rate per restituirlo. I cattivi pagatori sono quelli che risultano iscritti al CRIF. Ovvero la banca dati dei cattivi pagatori a cui possono accedere le banche e le finanziarie.
Il cattivo pagatore oltre non potrà avere un rapporto con le banche, come l’apertura di un conto corrente o richiedere una carta di credito. Ma rischia anche, per saldare i debiti che ha contratto, il pignoramento non solo dei suoi soldi, ma anche di beni mobili e immobili. Compresi i veicoli.
Prima i solleciti e poi il pignoramento
Ovviamente non si arriva subito al pignoramento. Quando non si saldano delle rate di un finanziamento o di un mutuo, prima si avranno dei solleciti. Se si è in buona fede si può cercare di parlare con la banca o con l’istituto che ha concesso il finanziamento. Si potrà cercare un modo per dilazionare i pagamenti in modo da superare il momento di crisi.
Ma se non si risponde ai solleciti, poi, scatta il recupero crediti a cui, poi, segue il pignoramento dei beni. Il creditore può chiedere anche il blocco dei soldi sul conto corrente del debitore che, quindi, non potrà più prelevare dal suo conto corrente.
Ecco dove tenere i soldi al sicuro per non farli pignorare
Senza entrare troppo nel merito di come inizia e come si conclude un pignoramento, cerchiamo di capire cosa fare dei soldi. Per non far pignorare il soldi sul conto corrente, la cosa più ovvia da fare quando si ha sentore che possa scattare questo provvedimento è svuotare il conto corrente. Togliere i soldi che altrimenti sarebbero, poi, bloccati in banca in attesa di una decisione del Giudice.
Per tenerli al sicuro si possono comunque tenerli in banca, ma in una cassetta di sicurezza. Il contenuto delle cassette di sicurezza, infatti, non è conosciuto da nessun altro se non dal proprietario. C’è sempre il rimedio del materasso, come facevano i nostri nonni, ma questo, pur mettendo la liquidità al sicuro dal pignoramento non mette i soldi al sicuro dai ladri. E quindi va evitato.
Un’altra idea potrebbe essere quella di spostarli, sempre prima del provvedimento, sul conto corrente intestato a un familiare di cui ci si fida. Un fratello o un genitore, per esempio. Altro modo per tenere i soldi al sicuro è quello di chiedere, sempre in tempi non sospetti, un assegno circolare. Può essere a proprio nome, ma anche intestato a un familiare o un amico. Senza riscuoterlo finché la bufera non è passata.
In ultimo, e forse questa è la soluzione più elegante: investire tutti i propri risparmi su una polizza vita. Perché anche se non tutti lo sanno queste tipologie di polizze non sono pignorabili.